Caos candidature, Minniti si ritira

Situazione complicata in casa Pd dove, nelle ultime ore, la corsa alla segreteria rischia di rivelarsi un binario parallelo fra Martina e Zingaretti. L'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, infatti, preoccupato dal presunto scarso sostegno dell'ex premier Renzi e per alcune voci di corridoio che lo darebbero in procinto di correre per conto proprio alle politiche future, è ormai in procinto a dare forfait ben prima del 12 dicembre, data ultima per la presentazione delle candidature. Una condizione tutt'altro che ottimale per andare all'elezione della segreteria di partito, considerando le crepe che stanno man mano dividendo le varie branche del Nazareno: “La situazione non è più sostenibile – ha detto l'ex ministro -. Lo faccio per il partito, con lo stesso spirito di servizio con il quale avevo accettato la candidatura alla segreteria”. Per Renzi il problema si pone fino a un certo punto: “Minniti irritato? Come sapete non mi occupo del congresso Pd”, ha detto l'ex premier.

Situazione calda

Ben più tranchant la descrizione che l'ex ministro Calenda fa nel suo tweet: “Emiliano non è più iscritto al Pd ma è il candidato del Pd. Renzi è un senatore del Pd ma si candiderà con un suo partito. Minniti è candidato alla segreteria indipendente da Renzi ma si ritira (forse) perché non ha l’appoggio di Renzi. Bello. Altre idee?”. Non da meno la posizione critica dello stesso Zingaretti: “Per il Pd sono preoccupato e allarmato. Spero che qualcuno non abbia deciso di distruggere il Pd e stia giocando a un gioco macabro. Non dobbiamo permetterlo”. Poi precisa: “Le difficoltà del governo devono portare a essere più seri e responsabili. Vedo masse immense di persone che vogliono combattere: non si può sputare in faccia alle speranze, alle ansie, alle passioni di milioni di persone che vogliono voltare pagina. Siamo dentro a un congresso che ha questo obiettivo. Io farò di tutto per cambiare, allargare, rilanciare il Pd e farne il perno dell'alternativa Non vorrei che proprio perché questo sta avvenendo qualcuno possa averne paura”.

Posizioni

Inizialmente, da Minniti non erano arrivate dichiarazioni o prese di posizione definitive. Il dubbio sulla prosecuzione della sua corsa al Nazareno risiedeva anche in una telefonata andata non benissimo tra lui e Matteo Renzi, con particolare scontro di vedute sulla questione dei comitati civici della Leopolda, dalle quali sarebbe emerso solo l'odore di una scissione. Detto che la situazione è ancora in divenire, chi sembra orientato a seguire una via prestabilita è l'altro candidato Martina: “Noi siamo una squadra, lavoriamo per unire il Pd, non per dividere. Non torniamo indietro, guardiamo avanti. Serve un Pd nuovo, una scommessa di cambiamento”.