Camerino, Mattarella incontra i sindaci dei comuni terremotati: “Avete il diritto a essere aiutati”

“Avete diritto a tutto l’aiuto possibile, a tutto l’aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Camerino (Macerata) i sindaci dei comuni terremotati.

“Ciascuno di voi sindaci svolge, in condizioni normali, un compito delicato di frontiera, di raccordo tra le comunità di base più importanti del nostro Paese – ha spiegato il capo dello Stato -. Ma in questo periodo il vostro lavoro è moltiplicato, particolarmente difficile, con sfide inconsuete e di grande portata”. Mattarella ha poi aggiunto: “Mi rendo conto quel che vuol dire il contatto con le vostre comunità e far fronte alle esigenze con tre serie di forti scosse che si sono ripetute a distanza di due mesi o poco più l’una dall’altra e mi rendo conto della difficoltà, nel vostro compito, di fronte non soltanto all’emergenza del momento ma anche dover ogni volta interrompere l’azione di sistemazione di inizio di ricostruzione o per lo meno di programmazione della ricostruzione”. Tutto questo, ha riconosciuto, “naturalmente complica una condizione di lavoro a voi richiesto e già difficile in partenza dopo il primo terremoto. Avete diritto a tutto l’aiuto possibile, a tutto l’aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno”.

Talvolta, ha sottolineato il Presidente, “leggo sui giornali di rimpalli di responsabilità – ed è sempre utile quando vi siano confronti sulle responsabilità cui far fronte – ma io so che tra i sindaci alberga la ragione, il criterio che ciascuno, confrontandosi con gli altri,verifica anzitutto quello che in proprio si può fare. E quando i sindaci avvertono questa esigenza, hanno diritto al sostegno intenso, pieno, completo da parte delle altre istituzioni”.

La condizione in cui si trovano quelle zone, ha evidenziato Mattarella, “mette a dura prova la resistenza psicologica dei vostri concittadini e voi siete chiamati, pur essendo partecipi della loro sofferenza, del loro disagio, della loro difficoltà, a dare una risposta, a dar loro una prospettiva, a darla non verbalmente in maniera illusoria ma in concreto“.