Calenda: “Serve un governo istituzionale, non di prof”

L'Italia ha bisogno di un “governo istituzionale, aperto alla partecipazione di tutti i partiti non composta da figure dei partiti e con obiettivi che siano condivisi”, del rispetto “degli obblighi internazionali e che anche metta mano alla legge elettorale“. E' quanto ha affermato il ministro dello sviluppo Carlo Calenda, intervenendo a In Mezz'ora da Lucia Annunziata. 

Il ministro dello sviluppo non ha voluto fornire un'identikit del premier ma si è detto contrario a “un governo di professori. Oggi la grande questione è gestire la realtà e la teoria ha mostrato dei limiti enormi”. Calenda, inoltre, ha sottolineato che “nessuno ha vinto e dovrebbero fare tutti un passo indietro. Serve un governo pieno ma si può fare un passaggio intermedio, visto che né Salvini né Di Maio hanno mai governato“.

Calenda ha sottolineato gli elementi del M5s che “lo rendono alternativo al Pd”. “Il primo è che un movimento che ha fatto della sua pretesa superiorità morale l'elemento distintivo. Ha passato l'ultima legislatura a dire 'voi del Pd siete sostanzialmente dei farabutti'”. Quindi, “il principio che io rappresento gli onesti e tu i delinquenti rende molto difficile la compatibilità di governo. Il secondo elemento – ha proseguito Calenda – è il fatto che il M5s ha una leadership carismatica, che non è Di Maio, ma Grillo e Casaleggio”.

Per cui, ha sostenuto ancora, “oggi il Pd in un governo presieduto da Di Maio che ruolo potrebbe avere se non quello di fare la ruota di scorta? Io non sono stato votato, ma ho fatto la campagna elettorale per il centrosinistra: io non saprei come spiegarlo ad un elettore di centrosinistra che questa è la soluzione. Se la soluzione deve essere quella di assumersi una responsabilità, allora tutti la assumano, facendo tutti un passo indietro, magari lavorando su un governo istituzionale, che rifletta la situazione: nessuno ha vinto, certamente il Pd ha perso ma nessuno ha vinto”.