Bomba d'acqua a nord di Milano: Legnano allagata, Seveso monitorato

E' sos nubifragi che a macchia di leopardo hanno colpito l'Italia da nord a sud con tempeste di acqua e ghiaccio, dopo un mese di aprile in cui sono cadute il 55% di precipitazioni in meno e che si classifica come il più caldo dal 1800, con una temperatura di 3,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento. 

Bomba d'acqua a nord di Milano

L'ultima ondata di maltempo ha colpito la zona a nord di Milano, in particolare in Brianza e nell'area di Legnano, dove il traffico è andato in tilt per via delle condotte idriche che non riuscivano a smaltire la pioggia battente. Come si vede in diversi video pubblicati sui social, un'abbondante grandinata si è abbattuta sul legnanese, coprendo le strade di un manto bianco che sembrava neve. Il Comune di Milano ha deciso di convocare il centro Operativo Comunale con procedura di emergenza allertato dai livelli che stava raggiungendo il fiume Seveso. il nubifragio ha provocato danni in particolare nel comasco. I vigili del fuoco hanno effettuato una cinquantina di interventi, soprattutto nella zona sud della provinia. A Mariano Comese si è allagato l'ospedale

I precedenti

Prima della Lombardia è toccato ad altre regioni italiane fare i conti con la violenta ondata di maltempo. Prima la bomba d'acqua in Toscana che ha distrutto i campi di grano del Volterrrano, poi la grandinata che ha devastato frutteti e vigneti tra le province di Lecco, Como e Varese. Tempeste di grandine si sono abbattute anche sull’alto Piemonte devastando serre e fiori sul lago Maggiore e in Puglia dove nel foggiano i tradizionali campi di cipolla sono stati sepolti da chicchi di ghiaccio grandi come noci, mentre in provincia di Benevento in Campania – si legge in un report della Coldiretti – la bufera di grandine ha devastato il 30% delle colture da vigneti a uliveti, dai frutteti con mele e ciliegie pronte alla raccolta fino agli ortaggi, con punte del 100% nell’epicentro della tempesta. Grave il bilancio anche in Sardegna dove nubifragi ed esondazioni hanno travolto le recinzioni degli ovili, cancellato le strade che i pastori usano per raggiungere le greggi e trasportare il latte.