Bloccati 9 jihadisti diretti in Italia

Sono in stato di fermo nove jIhadisti fermati dalla polizia tunisina prima che riuscissero a salire su un gommone diretto verso le coste italiane. I nove estremisti islamici hanno tra i 21 ed i 39 anni e stavano tendando di raggiungere la Penisola attraversando il Mediterraneo insieme ad altre 6 persone. Sono stati bloccati dalla Guardia costiera tunisina nel nord del Paese dell'Africa settentrionale. Gli arrestati sono sottoposti in questo momento all'interrogatorio della formazione dell'antiterrorismo della polizia tunisina.

Terroristi tra i migranti sui barconi

L'indulto proclamato dal presidente Beji Caid Essebsi per i sessant'anni della repubblica tunisina avrebbe favorito la liberazione di estremisti islamici intenzionati ad imbarcarsi per raggiungere la Penisola. Lo aveva denunciato Angelo Ciocca, Parlamentare europeo della Lega, che, reduce da una visita ufficiale nel Paese nordafricano, aveva raccontato di come “alcuni ragazzi, appena usciti dalle carceri locali, stiano ricevendo messaggi che gli propongono viaggi 'sicuri', via mare per l'Italia, con un costo di tremila dinari, circa mille euro”. L'eurodeputato leghista aveva detto, inoltre, che “di 1600 detenuti, usciti di galera grazie al doppio indulto deciso da Tunisi, almeno la metà, circa 800, sono già arrivati in Italia”. 

Espulso un detenuto

Sempre di oggi è la notizia dell'espulsione di un detenuto marocchino di 19 anni firmata dal prefetto di Bologna. Il detenuto, durante un colloquio con l'assistente sociale del carcere, ha ammesso di condividere le campagne ideologiche dell'Isis e di ambire a diventarne un militante. Il 19enne era stato, inoltre, protagonista di risse ed altri episodi di violenza all'interno del penitenziario. Anche durante il periodo in cui era stato in comunità, il cittadino marocchino aveva creato problemi cercando di fuggire e venendo bloccato prima di superare il confine con la Francia.  Si tratta della 77esima espulsione dall'inizio dell'anno. A luglio era stato allontanato dall'Italia, invece, un 29enne tunisino che in carcere aveva dimostrato di supportare l'Isis ed era seguito da tempo dagli inquirenti per il rischio di radicalizzazione.