Blitz di Rete Studenti al Miur: “Va cambiato il modello”

Blitz all’alba davanti alla sede del Miur. il ministero dell’Istruzione. Il sindacato Rete studenti medi ha affisso uno striscione con scritto “La scuola siamo noi” allo scopo di allertare l’opinione pubblica sulla situazione in cui versa l’istituzione della formazione in Italia. Secondo il portavoce nazionale Alberto Irone, 21enne iscritto a Scienze Politiche a Padova, è necessaria una netta inversione di tendenza che metta gli studenti al centro delle scelte politiche in fatto di formazione. “La scuola siamo noi studenti – ha dichiarato Irone – viviamo sulla nostra pelle tutti i suoi problemi, le sue contraddizioni e i suoi successi, ed è per questo che dobbiamo essere i protagonisti di questa rivoluzione”.

Il nuovo portavoce, eletto durante il terzo congresso nazionale della Rete Degli Studenti Medi tenutosi a Perugia il 17 settembre scorso, ha anche ribadito lo scopo del sindacato studentesco di cui fa parte, fondato a Frascati nel 2008 e che si rivolge principalmente ai ragazzi delle scuole medie superiori: “Vogliamo informare gli studenti, discutere ed elaborare insieme ed in maniera capillare il nuovo modello di scuola che vogliamo”. Una scuola che necessita di “cambiare il modello” alla base e non solo di venire “rattoppata” in risposta a qualche emergenza saltuaria e “che abbia al centro i bisogni degli studenti, che sia un luogo inclusivo e non esclusivo, che sia una scuola veramente pubblica ed accessibile a tutti”.

“Nel piano scuola non abbiamo visto nessun cenno a molti temi fondamentali per una vera rivoluzione della scuola – sottolinea Irone – come la riforma dei cicli, la legge nazionale per il diritto allo studio, l’orientamento in entrata e in uscita. Noi vogliamo portare questi temi all’attenzione del dibattito e nel Piano Scuola”. “Oggi – conclude – saremo davanti alle scuole di tutta Italia, prima dell’inizio delle lezioni, per far scrivere agli studenti le loro idee su cosa e come vogliono studiare in classe, su come vogliono essere valutati e che cosa vogliono fare all’interno delle loro scuole aperte il pomeriggio”. I risultati raccolte dalle interviste verranno poi spedite al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. “Continueremo tutti i giorni nelle nostre classi e nelle nostre città fino ad arrivare al 10 ottobre” conclude il portavoce.