Berlusconi: la Cassazione conferma il no all’espatrio

Silvio Berlusconi non si può recare all’estero. È quanto stabilisce la sentenza della Corte di Cassazione che motiva la sua decisione spiegando che l’ex Cavaliere “si trova in espiazione di una pena detentiva, anche se con una modalità che prevede un trattamento extracarcerario”. Anche il tribunale amministrativo di Milano, lo scorso 24 luglio, aveva deciso che Berlusconi non avrebbe potuto avere un documento valido per l’espatrio e la Questura di Roma aveva provveduto ad annotare sul suo documento di identità “non valido ai fini dell’espatrio”.

“Non è la semplice condanna penale che automaticamente legittima la restrizione – scrivevano nella sentenza i giudici del Tar – bensì una condanna penale non ancora espiata; e la ragione della limitazione non è collegata alla gravità del reato accertato (quando la pena è stata scontata) ma alla necessità per lo Stato di rendere effettiva e agevolmente eseguibile la condanna penale”. I legali avevano presentato un ricorso in modo che l’ex Cavaliere potesse “recarsi in ogni altro Paese dell’Unione Europea senza bisogno di alcuna autorizzazione specifica”. Una decisione, che probabilmente Berlusconi non accoglierà positivamente, ma la Corte di Cassazione parla chiaro: l’ex premier potrà “fare ricorso amministrativo al Ministro per gli affari esteri o al Tribunale amministrativo regionale”, ma se non condivide la legge italiana che vieta l’espatrio a chi sta scontando una pena, “è quella la sede in cui potrà essere valutata la compatibilità tra le diverse norme”.