BERLUSCONI-FITTO, E’ ROTTURA. L’EX PREMIER: “E’ FUORI”

“C’e’ qualcuno che pensa di essere andato oltre, per me è andato fuori”. La frattura definitiva tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto va in scena in due momenti. Prima l’affondo dell’ex premier da Bari, dove è andato per sostenere la candidatura di Adriana Poli Bortone, la donna scelta dal presidente per indebolire il suo ex delfino.

“Mettere in campo un piccolo partito significa sottrarre voti al centrodestra – è l’accusa – non funziona chiamarsi lealisti o ricostruttori, in Italia chi vota contro i candidati del suo partito e’ chiamato traditore”. L’ex premier è un fiume in piena. Torna ad attaccare dopo tanto tempo in modo diretto la magistratura “Sono stato fatto fuori da una sentenza ignobile”, e ancora “mi sono dovuto difendere da 65 processi”. Non mancano gli affondi contro Equitalia e “le troppe tasse” e poi, immancabile cavallo di battaglia, le critiche all’ideologia comunista: “Sono sceso in campo per evitare che l’Italia finisse in mano ai comunisti”, dice Berlusconi che ne approfitta per ricordare ai militanti non solo “di andare a votare ma di convincere tutti a votare in maniera intelligente”.

Corposo poi anche il capitolo che riguarda le accuse a Renzi “non è mai stato eletto, è diventato segretario del Pd grazie alle primarie manipolabilissime e poi è andato a palazzo Chigi grazie ai brogli della sinistra. Nel 2013 infatti le elezioni le avevamo vinte noi”. Il progetto resta dunque quello di unire i moderati “il tempo lo abbiamo anche perche’ ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti prima che gli italiani capiscano che il governo non fa i loro interessi”. Prima però delle elezioni politiche che secondo Berlusconi ci saranno solo tra due anni e mezzo, l’ex capo del governo deve fare i conti con il caos dentro il suo partito.

Già perché quasi come in una staffetta di accuse, al termine dell’intervento del Cavaliere arriva la replica di Fitto: “Se io sono fuori, Berlusconi è fuori dalla realtà”. Parole forti che fanno anche riferimento al cosiddetto cerchio magico di fedelissimi dell’ex premier: “Sei dentro un triste bunker nel quale ti sei voluto rinchiudere”. La tensione è tanta e non si esclude che a questo punto possa accelerarsi anche la costituzione dei gruppi autonomi in Parlamento da parte dei fittiani. Un processo in realtà che sarebbe dovuto avvenire dopo il voto, ma dopo il botta e risposta di oggi, lo scenario può cambiare.