Berlusconi, affondo sul governo

Siamo ritornati al '94″. La legge così Silvio Berlusconi, intervenendo al raduno dei giovani di Forza Italia a Roma, la situazione politica che vige nel nostro Paese, specie all'indomani dell'offensiva pentastellata contro gli organi di stampa seguita all'assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel processo sul caso Marra. Per il leader di Forza Italia, le due attuali forze di maggioranza sulle quali poggia l'intesa di governo “vogliono dire loro come spendere quei soldi: questa è la negazione della libertà e l'anticamera di una dittatura”. E insiste: “sono convinto che questo governo non potrà durare cinque anni, la Lega si accorgerà presto di non poter tradire il programma del Centrodestra presentato ai nostri elettori. Questo governo cadrà e allora ci saranno due possibilità”, una delle quali sarebbe quella di “un mandato al Centrodestra che trovi i voti necessari in Parlamento per formare una maggioranza”.

“Il 4 marzo un abbaglio”

Ma questa sarebbe solo la prima delle due soluzioni vaticinate dall'ex premier qualora il governo non arrivasse a fine legislatura. La seconda, forse più semplice, vedrebbe una nuova tornata elettorale che, secondo Berlusconi, vedrebbe il sicuro trionfo del Centrodestra, dicendosi sicuro che “gli italiani, quelli dell'altra Italia – che non è un partito politico ma solo una definizione – che il 4 marzo sono andati a votare prendendo un abbaglio, credo che questi italiani in gran numero capiranno l'errore e si porteranno nei seggi per garantire al Paese un futuro di democrazia e di libertà”. In merito alle dichiarazioni più recenti dei Cinque stelle, il leader azzurro parla di una pericolosità insita: “Siamo in una democrazia illiberale. Anche il Pd ha capito che siamo di fronte a un governo pericoloso”.

La replica di Salvini

Alle dichiarazioni dell'ex premier ha fatto seguito la replica di Matteo Salvini, chiamato indirettamente in causa e secondo il quale tali parole Berlusconi dovrebbe lasciarle dire “ai burocrati di Bruxelles e ai nostalgici di sinistra”. Per il leader della Lega, davanti al rischio dittatura paventato dall'ex Cavaliere, afferma che “l’Italia con la Lega al governo sarà sempre democratica e mai più serva di nessuno”. In realtà, l'affondo più pesante Berlusconi lo ha riservato ai Cinque stelle, spiegando che “i grillini aggiungono al loro vetero comunismo anche una smodata invidia sociale e una assoluta ignoranza e non conoscenza dell'amministrazione pubblica… A nessuno verrebbe in mente di consegnare una azienda anche piccola a chi non la conoscesse, eppure è accaduto in Italia ed è così oggi. Questi signori mi preoccupano ancora di più per gli annunci che fanno, che vanno a toccare le libertà dei cittadini”.