Asse Boldrini-Grasso contro i vitalizi ai condannati

Piero Grasso e Laura Boldrini fanno fronte comune per togliere i vitalizi ai condannati, questione sulle quali il Parlamento deve intervenire in tempi rapidi. Secondo il presidente della Camera è “inaccettabile che si continui ad erogare i vitalizi a chi si è macchiato di reati gravi come mafia e corruzione”. Il presidente del Senato, da parte sua, ha duellato a distanza con l’ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, il cui parere negativo sul taglio dei vitalizi rischiava di rendere più tortuosa la strada intrapresa.

Il parere di Mirabelli era stato recapitato già nei giorni scorsi agli uffici di Montecitorio e Palazzo Madama: l’illustre costituzionalista argomentava che togliere la pensione a un condannato equivale a infiggergli una sorta di pena accessoria, e le pene accessorie possono essere stabilite solo per legge. Non solo: Mirabelli sosteneva che è molto dubbio che si possa toccare in modo retroattivo un trattamento previdenziale acquisito. Insomma, meglio lasciar perdere. A queste e alle altre osservazioni, Grasso ha risposto con un ampio documento presentato ai questori di Camera e Senato, la cui sintesi e’: andiamo avanti ugualmente. Secondo Grasso sostenere che le Camere non posso intervenire sui vitalizi e’ “paradossale”. La materia rientra nella sfera dell’autonomia di Camera e Senato, dunque non e’ vero che serve una legge. Grasso ha ricordato che la questione dei vitalizi e’ legata strettamente alla legge Severino, che ha stabilito i casi di incandidabilita’ e ineleggibilita’ per chi si e’ macchiato di reati particolarmente gravi (mafia, corruzione, peculato). Per cui, e’ il sillogismo del presidente del Senato, “se vengono meno i requisiti per l’appartenenza alle Camere cade il diritto all’indennita’ e cade il diritto al vitalizio”.

Le tesi di Mirabelli sulla necessità di una legge non hanno riscosso molto successo. Per il questore della Camera Stefano Dambruoso il taglio dei vitalizi puo’ benissimo essere deciso anche con una semplice delibera dei due uffici di presidenza di Camera e Senato “perche’ la politica puo’ fare tutto”. Ma anche la strada di una legge da approvare in aula (che pero’ allungherebbe di molto i tempi) ha i suoi sostenitori. Il leader di Scelta Civica Zanetti ricorda che il suo gruppo aveva presentato un emendamento al ddl Boschi sulla riforma costituzionale proprio per “dare un cappello di protezione dai soliti ricorsi”; ma l’aula lo respinse. A indicare la strada di una legge e’ anche il M5s. “Abbiamo presentato una proposta di Legge che abolisce i vitalizi a tutti i soggetti condannati: questa e’ l’occasione per gli altri partiti di passare dalle parole ai fatti: basta un semplice voto favorevole”, spiega il deputato grillino Riccardo Nuti.