Aria di crisi sulla Tav: no alla mozione M5s

Il governo non ha più la maggioranza, Conte vada al Quirinale”. Il commento del segretario dem Nicola Zingaretti è stringato ma diretto, dopo che l'Aula del Senato ha bocciato la mozione del Movimento 5 stelle (con 181 no e 110 sì), contraria all'opera, approvando invece tutte quelle a favore, compresa quella del Partito democratico. Una brutta battuta d'arresto per il governo dopo il successo ottenuto con l'approvazione del Decreto Sicurezza bis che, ora, rischia di conoscere un nuovo rischio di spaccatura. Il voto sfavorevole di pentastellati infatti, nonostante la bocciatura della mozione, promette scintille con l'altro lato della maggioranza: “Avere due partiti di maggioranza, uno che vota in un modo e uno che vota in un altro, pone una questione politica chiara – ha chiarito subito dopo il voto Massimiliano Romeo, capogruppo leghista al Senato -. Chi vota no si assume una responsabilità politica chiara delle scelte dei prossimi giorni e dei prossimi mesi”.

Le reazioni

A spegnere gli ardori ci aveva provato in aula il capogruppo M5s Stefano Patuanelli, secondo il quale “la cosa surreale è dimenticarsi che questa è una repubblica parlamentare, non un premierato“. Ben più critica la posizione del Movimento circolata sul web, con un post sulla pagina Facebook in cui si affermava che “la cosa più ridicola è che la Lega li sostiene dopo che il Pd ha presentato una mozione di sfiducia su Salvini. L'inciucio è servito! Aprite gli occhi!”. Sulla possibile crisi, a ogni modo, per il momento non si sbilancia nessuno: per Romeo “sono valutazioni che fa Salvini” il quale, però, non ha finora rilasciato commenti di sorta, lasciando l'aula in fretta, come del resto anche Di Maio. In mattinata era circolata la voce secondo cui il vicepremier leghista avrebbe invitato i suoi a non andare in ferie o, quantomeno, a non allontanarsi da Roma. Voce comunque non confermata da nessun canale ufficiale.

Rischio crisi?

Insomma, il possibile “giorno x” sulla Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Torino e Lione, rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang per il governo anche perché, a ben vedere, la costruzione della Tav ha da sempre generato una divisione, tra favorevoli e contrari. Tra questi ultimi Europa Verde che ha indetto un un sit-in in piazza Vidoni, davanti al Senato, come annunciato da Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo nazionale dei Verdi.