Approvata una mozione contro l'utero in affitto

Stamattina in Senato sono state votate e approvate sette mozioni che hanno come tema la violenza sulle donne e la discriminazione sessuale. L'approvazione fa seguito al pronunciamento favorevole del Consiglio dei Ministri del “Codice Rosso”, un ddl finalizzato a combattere il femmicidio che riguarda i processi di violenza domestica, stalking e violenze sessuali.

La mozione contro l'utero in affitto

Tra le sette mozioni, ce n'è una presentata da Stefania Pucciarelli e firmata anche dal senatore Simone Pillon e da numerosi componenti del gruppo Lega – compreso il capogruppo Massimiliano Romeo – definisce la pratica dell'utero in affitto una forma di violenza sulle donne non più tollerabile e impegna il Governo “a sostenere ogni azione di contrasto sul piano interno e internazionale ad ogni forma di violenza sulle donne” e “a favorire azioni che generino percorsi culturali e sociali di alleanza tra i sessi, uscendo da dinamiche di contrapposizione”. Il testo chiede all'Esecutivo di impegnarsi anche contro la piaga delle spose bambine.

Pro Vita e Generazione Famiglia: “Ci aspettiamo che sia un primo passo”

“Finalmente una presa di posizione a favore delle donne che vengono sfruttate per la loro povertà e costrette ad affittare il proprio utero in cambio di denaro: anche questa è violenza contro le donne e il Senato a larghissima maggioranza ha deciso che d’ora in poi è una verità indiscutibile”: lo hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente presidenti di Pro Vita e Generazione Famiglia, tra le associazioni promotrici del Family Day, che hanno espresso la propria soddisfazione per la mozione approvata oggi contro la pratica della maternità surrogata. “Con questa mozione l’esecutivo si è impegnato, e noi facciamo il nodo al fazzoletto – ha aggiunto Brandi-  a compiere tutto il necessario sul piano nazionale e internazionale per fermare questa nuova e vergognosa forma di schiavitù spacciata per amore. Ci aspettiamo che sia solo il primo passo contro una pratica vergognosa e incivile. I bambini non si vendono, ma neanche si regalano per questo la maternità surrogata verrà discussa al prossimo Congresso mondiale delle Famiglie che si terrà per la prima volta in Italia, a Verona”. Poi il messaggio di Coghe va a quei sindaci “che trascrivono gli atti di nascita di bambini rivendicati da genitori capricciosi che hanno usato l’utero in affitto per soddisfare le proprie voglie. Mai più più alleanza con questa violenza sulle donne ma anche sul bambino. Chi vende il proprio grembo per uscire dalla miseria va liberato e non lasciato oppresso e i bambini vanno difesi”.