Anche Fico contro Salvini

Continua a dividersi il governo sul tema rifiuti, dopo le esternazioni di Salvini arrivate ieri da Napoli sulla possibilità di impiantare i termovalorizzatori nelle province campane e la conseguente risposta di Di Maio, in disaccordo sul punto che, oltre a non convincere il vicepremier pentastellato, non rientra nel contratto di governo. Dopo il botta e risposta fra i due vicepremier, sulla questione è intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico, lapidario sull'idea di posizionare qualsiasi tipo di impianto di incenerimento sul territorio campano: “Vi assicuro che in questa regione non si farà neanche un inceneritore – ha detto il capo di Montecitorio -. Le parole di Salvini sono uno schiaffo forte a Napoli e alla Campania”.

Fico: “Non ci saranno inceneritori”

E' abbastanza netta, dunque, la presa di posizione del governo nei confronti della proposta avanzata dal ministro dell'Interno che, durante la sua giornata a Napoli, aveva parlato del rischio di una nuova grave emergenza rifiuti oltre che di un danno ambientale, al quale ovviare (se necessario) con l'utilizzo degli impianti di incenerimento, punto da sempre controverso e fermamente respinto dal sindaco partenopeo, Luigi De Magistris. Sulla stessa linea è anche Fico, quest'oggi ospite alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II in occasione dell'anniversario, per il quale “non ci sarà alcun inceneritore. Questa città e questa terra hanno già sofferto troppo”. Per il presidente della Camera, ciò che invece occorre per il completamento del ciclo dei rifiuti, “sono impianti di riciclaggio, e di riuso dei materiali”.

Salvini: “Qual è la soluzione?”

Sul punto è tornato anche il diritto interessato, Matteo Salvini, il quale ha spiegato che “la percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane. Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei no provoca roghi tossici e malattie”. Per questo, ha concluso il ministro, si chiede quale sia “la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti”. Nel frattempo, la presidenza del Consiglio ha dato notizia del viaggio del premier Conte a Caserta per la firma del protocollo sulla Terra dei fuochi.