AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SOMMERSE DAI DEBITI: 65 MILIARDI DA PAGARE AI FORNITORI

Una montagna di debiti sommerge le nostre amministrazioni pubbliche. Infatti, l’importo che deve essere pagato ai propri fornitori ammonta a 65 miliardi di euro e le fatture vengono pagate dopo 131 giorni contro i 45 di media dell’Unione Europea. Quest’ultimo dato, di fatto, fa guadagnare al Bel Paese la maglia nera in fatto di solvenza con i proprio creditori.

La Cgia di Mestre torna a denunciare la questione rilevando che l’Italia, seppure con un leggero miglioramento rispetto al 2015 (144 giorni), è al primo posto in Europa nella ‘classifica’ dei tempi d’attesa dei pagamenti della Pa alle imprese, seguita da Grecia (115) e Spagna (98); in Francia 58 giorni e nel Regno Unito 30. La Germania chiude con 15 giorni.

A confermare le difficoltà in cui versano le imprese che lavorano per la Pa, per la Cgia, il fatto che la Commissione Ue non ha ancora “ritirato” la procedura d’infrazione avviata nel giugno del 2014 contro l’Italia a seguito della non corretta applicazione della direttiva Ue. La Pa, infatti, è stata accusata di saldare i conti con grave ritardo e non come previsto dalle regole Ue entro i 30-60 giorni dall’emissione della fattura.

La Cgia ricorda, infine, che “la cattiva abitudine di pagare in ritardo i propri fornitori non riguarda solo la Pa, ma anche i committenti nei rapporti commerciali tra le imprese private. Sempre secondo Intrum Justitia, nel 2016, le imprese italiane saldano i propri subfornitori mediamente dopo 80 giorni (peggior risultato in Ue), anche se questo lasso di tempo è comunque al di sotto dei canonici 90 giorni. Nulla comunque a che vedere con quanto succede in Francia (48 giorni), nel Regno Unito (29) e in Germania (15). La media Ue, invece, è di 36 giorni: meno della metà che da noi”.