Alfano preoccupato: “Isis minaccia seria, allarme alto”

L’Italia, culla della cristianità, potrebbe essere un obiettivo dei radicali islamici dell’Isis. A dichiararlo, durante il noto talk show d’attualità politica ed economica, Ballarò su Rai 3, è lo stesso ministro dell’Interno Angelino Alfano. “La minaccia Isis è seria e coinvolge l’Italia come parte della comunità occidentale – spiega – il livello di allarme è alto, non trascuriamo nessun dettaglio nemmeno il più tenue”. “Il nostro Paese – prosegue – è pronto al contrasto ma non ha una indicazione di pericolo”. Al conduttore Massimo Giannini, il ministro ha anche aggiunto che “oggi siamo di fronte ad una sfida che è la più insidiosa” perché “c’è una organizzazione che è stata addirittura espulsa da al Qaeda”. “Pertanto la situazione è di ‘emergenza’ anche se al momento – ribadisce -non c’è alcuna indicazione di minaccia specifica”.

Non è la prima volta che il ministro Alfano rilascia dichiarazioni in proposito al pericolo del terrorismo islamico. Lo ha fatto anche il 9 settembre scorso durante un’informativa alle Camere sul pericolo del terrorismo internazionale di matrice religiosa: “Il terrorismo veste anche abiti europei. È una sfida senza precedenti alla sicurezza globale”, ha spiegato. La nuova minaccia per l’occidente e la democrazia è rappresentata dal gruppo jihadista attivo in Siria e in Iraq guidato da Abu Bakr al-Baghdadi, “un’organizzazione – sottolinea Alfano – che ha ambizioni, soldi (2 miliardi di dollari cash, secondo il vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito), uomini pronti a combattere che nessun’altra aveva mai avuto; un’organizzazione spietata, che infligge torture e commette crimini brutali contrari ad ogni principio di umanità” e rappresenta, rispetto ad al Qaida, “una forma più aggressiva del pericolo fondamentalista”.

L’Isis potrebbe avere nel mirino anche l’Italia, come dichiarato nel recente discorso del leader al-Baghdadi in cui si vagheggia la conquista di Roma perché l’Italia è la culla della cristianità e la Capitale è la sede del Papa. “Non sarebbe prudente dare alle parole di al-Baghdadi un significato esclusivamente metaforico – avverte il ministro Alfano alle camere – questo perché dobbiamo sempre considerare la platea a cui egli si rivolge ed il rischio che menti deboli e facilmente influenzabili possano lasciarsi suggestionare dai messaggi del loro capo politico e spirituale, interpretandoli alla lettera”. Il pericolo, dunque, “richiede la massima vigilanza e l’interesse verso ogni segnale premonitore, anche quello apparentemente più tenue, che possa consentire la diagnosi precoce di eventuali rischi per la sicurezza interna o per gli interessi italiani all’estero”, conclude.