Alfano annuncia all’Ue il piano anti terrorismo

Sale la temperatura sul fronte della lotta al terrorismo, dopo le dichiarazioni del coordinatore europeo, Gilles De Kerchove, che, in un’intervista alla Bbc ha dichiarato che oltre 3mila europei si sono uniti agli jihadisti in Siria ed Iraq e ha invitato alla prudenza l’Occidente per il rischio di rappresaglie. Nel nostro Paese, ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “non c’è una minaccia specifica”, ma “il livello di allerta è molto alto e la vigilanza sugli obiettivi sensibili è stata ulteriormente elevata”.

Parlando dei rischi legati al terrorismo di matrice religiosa Alfano ha rassicurato: “L’attenzione è massima ma al tempo stesso occorre, per senso di responsabilità, dire che non ci sono delle precise minacce già individuate. Siamo vigili su ogni possibile segnale, anche il più tenue e apparentemente insignificante”, ha confermato ricordando la lettera inviata ai prefetti per elevare la vigilanza sugli obiettivi sensibili.

Il ruolo dell’Italia nella coalizione anti Isis è maggiormente defilato rispetto ad altri paesi Europei, il Parlamento di Londra dal canto suo ha autorizzato i raid aerei contro lo Stato Islamico e i caccia Tornado della Royal Air Force potrebbero iniziare con i loro raid in Siria già da domenica mattina all’alba. “Siamo parte del fronte comune che contrasta il terrorismo – ha ricordato il ministro dell’Interno – siamo fornitori di sostegno a quelle popolazioni locali a cui abbiamo dato aiuto, anche fornendo delle armi; siamo in prima linea perchè daremo degli aerei da rifornimento e degli addestratori, se servirà. Certo, c’è chi è più esposto di noi, ma non possiamo in questo trovare motivo per rilassarci”.

Il capo del Viminale, in un’intervista al Messaggero, ha anche parlato delle proposte presentate all’Unione Europea per combattere il terrorismo: monitoraggio del web con esperti arabi, controllo dei passeggeri nell’area Schengen e scambi di informazioni. Ha anche annunciato delle modifiche al Codice Penale come la punibilità anche del singolo combattente, e non solo del reclutatore, e uno stretto controllo sul sospetto, estendendo le misure per mafiosi e soggetti pericolosi.

Nella convention organizzata da Europol e dalla Polizia di Stato italiana, che si è chiusa ieri all’Aja, “abbiamo chiesto che venga esportato a livello europeo il modello italiano del Comitato di analisi strategiche antiterrorismo che vede insieme le varie forze di polizia e l’attività dell’intelligence – e ha aggiunto Alfano – prevediamo di avviare squadre miste tra esperti di antiterrorismo, che volta per volta potranno cambiare. Può essere un accordo tra due, tra tre, e su tematiche generali o singole”. Infine “c’è l’idea di costituire un centro di assistenza linguistico-legale araba per il monitoraggio delle comunicazioni che circolano in Rete. Il gruppo di lavoro sarà presso Europol”.