A Verdini arriva l’avviso di chiusura delle indagini per bancarotta

Notificato a Denis Verdini l’avviso di chiusura delle indagini preliminari in merito al fallimento della Società Toscana di Edizioni, da parte dei militari del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza. I provvedimenti sono stati firmati dal pm di Firenze Luca Turco.

Verdini è indagato in qualità di socio di maggioranza e amministratore di Fatto della Ste, società editrice del Giornale della Toscana. Sotto accusa ci sono anche anche l’on. Massimo Parisi, coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana e componente del cda fino al 2008, Girolamo Strozzi Guicciardini, presidente del cda fino al 2012, Enrico Luca Biagiotti, anche lui nel cda, e Pierluigi Picerno, amministratore e poi liquidatore della società Ste dichiarata fallita nel febbraio scorso. Le accuse parlano di “atti di distrazione” di risorse che avrebbero provocato la bancarotta della società.

Andando a ritroso, il 15 luglio scorso Verdini era stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere, bancarotta e truffa per la vicenda legata alla gestione del Credito cooperativo fiorentino (Ccf) del quale il senatore è stato presidente fino al 2010. Il 22 settembre, invece, il gup di Roma lo aveva mandato a processo con l’accusa di finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di un immobile in via della Stamperia, nel cuore di Roma, che in poche ore fruttò una plusvalenza record di 18 milioni di euro. L’inchiesta era esplosa nel 2010: il nome del parlamentare era apparso in alcune conversazioni telefoniche, in particolare quelle riferite all’imprenditore Riccardo Fusi, della Baldassini-Tognozzi-Pontello (Btp), riguardo l’appalto.