A Sulmona i funerali di Fabrizia, mons. Spiga: “Costretta a lasciare un’Italia che non dà speranza ai giovani”

In un clima di grande commozione Sulmona ha tributato l’ultimo saluto a Fabrizia Di Lorenzo, la vittima italiana della strage di Berlino. Le esequie si sono svolte nel Duomo del comune aquilano alla presenza di decine di persone, tra cui figurava il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha accompagnato l’ingresso del feretro in chiesa insieme ai genitori e al fratello della giovane. Insieme a lui anche il ministro degli Interni, Marco Minniti, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, la senatrice Paola Pelino e numerose autorità regionali e locali.

La bara è arrivata sul sagrato intorno alle 11 accolta da un lungo applauso. L’ingresso è stato però consentito solo a familiari e amici stretti oltre ai rappresentanti delle istituzioni. Gli altri hanno assistito fuori dalla cattedrale, dietro le transenne posizionate dal servizio d’ordine.

Forti le parole scelte per l’omelia da mons. Angelo Spina, vescovo della diocesi di Sulmona Valva. “Fabrizia Di Lorenzo come un angelo con le ali aperte: lei che amava la vita con tanti ideali e molti valori, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza a questi giovani per il lavoro” ha detto. ”Di fronte al mistero della morte la nostra ragione si ferma – ha proseguito – Dona conforto ai tuoi genitori guarda i giovani e questa nostra terra. Prega per loro e fa loro capire quando è prezioso il dono della vita perché tutti diventino ambasciatori di pace“.

Al termine del funerale il feretro è stato portato fuori, preceduto dalla corona di fiori donata dal capo dello Stato e trasportata da due corazzieri in alta uniforme. Un nuovo applauso è scattato mentre le campane suonavano a morto. L’officiante ha benedetto la salma per l’ultima volta. Poi l’automobile con a bordo la bara è partita alla volta del cimitero di Sulmona, per la tumulazione con cerimonia privata.

“I genitori in questo momento hanno bisogno di ritrovare la loro famiglia, l’intimità e la loro figlia – aveva detto nei giorni scorsi la sindaca Annamaria Casini – C’è un grande desiderio di stare insieme ai cari, di avere un momento di recupero per affrontare i prossimi giorni assai impegnativi. Giovanna è una donna forte, ha grande dignità e determinazione, nel proteggere se stessa e i suoi famigliari, è una mamma che soffre un dolore enorme, ma sta sopportando questa sofferenza con una forza ammirevole, forte come è stata Fabrizia, ragazza esemplare che ha saputo dimostrare il suo valore”.