Il taglio dell’Iva divide la maggioranza

Dopo la chiusura degli Stati Generali dell’economia, la settimana politica si è aperta con una nuova possibile tensione nella maggioranza sul taglio dell’Iva per sostenere i consumi. Ipotesi sostenuta dal premier Conte e dal Movimento 5 Stelle ma che ha trovato tiepidi gli alleati di Leu ed anche nello stesso PD ed in Italia Viva. E’ proprio il partito di Zingaretti a notare che dell’ipotesi non si è mai parlato nella maggioranza: lo stesso ministro Gualtieri sembra assumere una posizione più attendista per poter valutare quante risorse ci sono in cassa dopo le misure varate nei mesi dell’emergenza Covid.

Mentre nel partito di Renzi si ricorda che sarebbe più giusto utilizzare risorse per tagliare il costo del lavoro con un abbassamento dell’Irpef. Un sostegno inaspettato giunge da Salvini che ricorda come la Lega sostenga “qualunque taglio delle tasse”.  In realtà lo stesso Conte ammette che non esiste una ricetta unica per sostenere la ripresa e finisce per sfumare la stessa proposta di taglio dell’Iva dopo che il governatore di Bankitalia Visco aveva auspicato una “visione complessiva” per riformare il fisco e non un ragionamento o modifiche “imposta per imposta”.

Intanto il centrodestra aspetta la convocazione di Conte per poter parlare con lui del rilancio dell’economia. Meloni chiede concretezza: non un thè con Conte – auspica la leader di Fratelli d’Italia – ma la valutazione di documenti concreti. Andremo tutti insieme, conferma Tajani per Forza Italia.

Il centrodestra ha trovato l’accordo sui candidati alle prossime regionali: in Campania correrà Caldoro, Fitto in Puglia e Ceccardi in Toscana. Confermati i governatori uscenti di Liguria e Veneto, Toti e Zaia. Fumata nera invece nella maggioranza che oggi si è riunita al Viminale per modificare i decreti sicurezza voluti da Salvini. Da un lato ci sono i Cinquestelle che chiedono ritocchi limitati, mentre Lei, Pd e Italia Viva chiedono invece cambiamenti più profondi. La riunione è stata aggiornata al prossimo 30 giugno, sempre al Viminale.