Il Papa: nascere per servire

Il Papa durante la celebrazione della messa a Santa Marta: “chiediamo la grazia di perseverare nel servizio”

“Oggi penso alle persecuzioni, penso ai dottori della legge che si sono accaniti contro Gesù. Lui è stato cercato e ha subito l’accanimento”. Le persecuzioni ingiuste sono il pensiero del giorno del Papa che dedica la messa a Santa Marta proprio a coloro che sono vittime di accanimenti, ricordando la profezia del popolo di Israele.

La profezia del popolo di Israele

Nel commentare il passo del Vangelo di Giovanni ricorda che “la profezia sul popolo di Israele, il popolo di Dio, è una profezia su ognuno di noi”. “Il Signore ha eletto il suo servo dal seno materno. Il popolo di Dio è stato eletto prima della nascita. Nessuno di noi è capitato nel mondo per caso, ognuno di noi ha un destino libero, ha il destino di essere servo di Dio, per costruire, servire ed edificare, ognuno nasce dal seno materno per essere figlio di Dio” spiega il Santo Padre.

Essere al servizio di Dio

“Il servo di Gesù servì fino alla morte. Un modo di servire che noi dobbiamo apprendere, servire per darsi agli altri, senza pretendere per ognuno di noi, un beneficio che non sia servire – continua Francesco -. La gloria di Dio è servire fino ad annientare sé stesso. Dio è servo di Israele, il popolo di Israele è servo e se si allontana dal servire, si allontana dall’amore di Dio ed edifica la sua vita su altri amori, amori idolatrici. Quando il servo non è capace di servire perché è caduto e la passione lo porta all’idolatria – conclude il Papa – apre il cuore a satana come capitò a Giuda. Gesù fu fedele nel servire fino alla croce ed ognuno di noi ha la vocazione per servire non per approfittare. Chiediamo, quindi, la grazia di perseverare nel servizio nonostante scivoloni e cadute, chiediamo almeno la grazia di piangere come ha pianto Pietro”.