Fase 2 e test sierologici: 7.300 chiamate, ma il 60% è indeciso

La Croce Rossa: le regioni più collaborative Marche e Sardegna, buono l'esito in Umbria e Lombardia

Sono state oltre 7.300 le chiamate che la Croce Rossa Italiana ha effettuato per contattare i cittadini del campione che parteciperà all’indagine sierologica. Il 25% del campione ha detto si all’esecuzione del test già al primo contatto, mentre oltre il 60% ha chiesto di essere ricontattato per vari motivi, il 15% è propenso ma per il momento sta ancora valutando. E’ quanto emerge dai dati diffusi dalla stessa Croce Rossa che ieri ha iniziato a contattare le persone.

Le regioni più collaborative

Inoltre, secondo i dati della Cri, le regioni che hanno aderito più volentieri sono le Marche e la Sardegna, buono l’esito in Umbria e Lombardia, mentre quelle più indecise sono la Campania e la Sicilia. Molte persone, però, oggi stanno ricontattando la Cri per avere maggiori informazioni e poter partecipare al test. Nel frattempo, oggi sono iniziati i primi prelievi per i test sierologici dell’indagine del Ministero della Salute ai cittadini selezionati nel campione Istat. Le prime regioni dove si stanno effettuando oggi i prelievi sono Liguria, Basilicata, Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Da domani previsti i primi prelievi su Roma.

Lo 06-5510 numero reale, non è truffa

“I volontari e i colleghi della Croce Rossa stanno lavorando senza sosta per questo servizio importante per le nostre comunità. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa elettronica, ma un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso – ha affermato il presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, che oggi ha ricevuto il ministro della Salute Roberto Speranza in visita nel centro da dove si stanno effettuando le chiamate ai cittadini per l’indagine di sieroprevalenza.