Venti di guerra navale

Momenti di tensione nel Mar Cinese meridionale, dove una nave da guerra di Pechino si è avvicinata “pericolosamente” a un cacciatorpediniere Usa, costringendolo a cambiare rotta. 

Prova muscolare

Lo ha reso noto una fonte della Us Navy. Durante una operazione della nave americana, l'Uss Decatur, nelle Spratlys, tra il Vietnam e le Filippine, la nave cinese Luyang si è avvicinata a circa 400 metri alla prua del cacciatorpediniere americano e lo ha invitato “a lasciare la zona“, ha riferito il comandante Nate Christensen, portavoce della flotta statunitense nel Pacifico. Il militare ha parlato di manovra “aggressiva”, “pericolosa e poco professionale”, aggiungendo che la Decatur è stata costretta a virare “per evitare una collisione”; e anzi -ha aggiunto Carl Schuster, un ex capitano della Us Navy- ha avuto “appena pochi secondi” per evitarla. “E' stato davvero pericoloso: i capitani diventano molto nervosi quando una nave gli si avvicina a meno di 400 metri”, ha aggiunto Schuster, che adesso, dopo 10 anni in mare, insegna alla Hawaii Pacific University

Acque contese

Nonostante un arbitrato internazionale che nel 2016 le ha dato torto, la Cina rivendica la quasi totalità del Mar Cinese Meridionale, che le è conteso dai Paesi rivieraschi, quelli dell'Associazione dei Paesi del sud-est asiatico (Asean), ovvero Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei. Il Decatur era impegnato in una di quelle operazioni che la Marina statunitense chiama “freedom of navigation operation”, il cui obiettivo è rafforzare il diritto al libero passaggio nelle acque internazionali. 

Gelo e accuse

Intanto il segretario alla Difesa americano, James Mattis, ha annullato il suo viaggio a Pechino in programma questo mese. Mattis aveva programmato di visitare la capitale cinese per incontrare alti funzionari di Pechino e discutere questioni di sicurezza. In una conferenza stampa mercoledì scorso, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che la sua amicizia, spesso menzionata, con il leader cinese Xi Jinping potrebbe essere finita. “Potrebbe non essere più mio amico, ma penso che probabilmente mi rispetti”. Parole che arrivano dopo che, dinanzi all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, Trump ha pubblicamente accusato Pechino di interferenza nelle elezioni di midterm americane: “Non vogliono che vinciamo perché sono il primo presidente ad aver sfidato la Cina sul commercio. E sul commercio stiamo vincendo, a ogni livello. E noi non vogliamo che si mescolino o interferiscano nelle nostre prossime elezioni”.