Uova contaminate, l’Ue: “Pronti a una procedura d’infrazione contro il Belgio”

La Commissione europea è ponta ad “aprire una procedura d’infrazione” contro il Belgio se dovesse essere confermato il ritardo da parte delle autorità nazionali nella comunicazione all’Ue del caso delle uova contaminate da fipronil. Lo ha detto la portavoce dell’Esecutivo Ue Anna-Kaisa Itkonen, ricordando che la mancata notifica di un rischio sanitario è “una violazione della legislazione Ue” e potrebbe portare alla procedura di infrazione. Come quella avviata proprio contro il Belgio nel 1999, quando il Regno non comunicò agli altri Stati membri di avere un problema di pollame alla diossina. Un’indagine è in corso e nelle prossime ore Maggie De Block e Denis Ducarme, ministri federali alla salute e all’agricoltura, riferiranno in Parlamento.

Piccole partite di uova contaminate al fipronil sono state rinvenute anche in Francia e Regno Unito. Ma la vicenda continua a interessare soprattutto Belgio, Paesi Bassi e Germania, dove comunque il ritiro dagli scaffali del prodotto è stato compiuto in “via precauzionale”. Le “quantità sono modeste, i rischi per la salute pubblica molto bassi – recita una nota della Food Safety Agency britannica – e tutti i prodotti sospetti sono stati ritirati dal mercato. I consumatori possono stare tranquilli”. Dalle indagini in corso, i sospetti si concentrano su un’azienda fiamminga che avrebbe fornito insetticida “corretto” illegalmente con il fipronil (il cui uso in agricoltura è consentito solo su alcuni semi e solo fino al prossimo settembre quando scadrà l’autorizzazione) a un’impresa olandese specializzata in trattamenti antiparassitari.

Il ministro dell’agricoltura tedesco Christian Schmidt aveva in precedenza chiesto spiegazioni ai colleghi dei Paesi vicini. Nel mirino di Schmidt c’era soprattutto l’agenzia belga per la sicurezza degli alimenti (Afsca) il cui portavoce, parlando con la Bbc, ha ammesso di sapere del problema fipronil da giugno. L’Afsca ha da subito informato le autorità giudiziarie nazionali, ma ha atteso il 20 luglio per notificare il problema al sistema di allerta rapido europeo, così da informare gli altri paesi Ue. Il ministro dell’agricoltura belga Denis Ducarme ha chiesto ad Afsca un “rapporto circostanziato” sulla vicenda.