Ultimatum del governatore di Hong Kong: basta con le proteste

Il governatore di Hong Kong Leung Chun-Ying ha chiesto di interrompere immediatamente le proteste, ma più che una richiesta suona come un ultimatum. “I fondatori di Occupy Central (la principale sigla dei dimostranti) avevano detto ripetutamente che se il movimento fosse finito fuori controllo, lo avrebbero fermato – commenta il governatore – Sto chiedendo di rispettare le loro promesse alla società e fermare immediatamente questa campagna”.

Ma i manifestanti invece di diminuire sono aumentati di alcune migliaia e la risposta di Chan Kin-man, uno dei fondatori di Occupy Central non ha tardato ad arrivare: “Se Leung Chun-ying annunciasse le sue dimissioni questa occupazione sarà sospesa per un breve periodo per poi decidere la prossima mossa, sarebbe un segnale molto importante che almeno il governo ha cambiato il suo atteggiamento e vuole risolvere la crisi”.

Intanto alcuni testimoni hanno postato dei tweet dove accusano il governo cinese di aver bloccato l’applicazione “Instagram” per impedire il diffondersi delle foto della protesta. La Cina dal canto suo lancia un monito ai Paesi esteri: “Gli affari di Hong Kong sono esclusivamente interni”. Una forma molto elegante ma ben chiara per ricordare alle altre nazioni che i panni sporchi vanno lavati in casa, soprattutto dopo che sul sito della Casa Bianca è comparsa una petizione con circa 200.000 firme che chiede al presidente Obama di fare tutto ciò che è in suo potere per evitare una strage.