Ucraina: rinviato il ritiro delle armi pesanti. Stati Uniti: “Siamo preoccupati”

Continuano gli scontri e le reciproche accuse tra i ribelli e l’esercito regolare in Ucraina. a poco più di una settimana dall’aver siglato una tregua e nonostante gli accordi di Minsk raggiunti dopo una “maratona”, la situazione nella città di Debaltsevo rimane critica. “Non ci sono le premesse per il ritiro delle armi pesanti nel sud-est ucraino perché la tregua non è rispettata. – ha dichiarato il portavoce dell’esercito ucraino Andrji Lisenko – Il loro ritiro può essere effettuato solo dopo la realizzazione del primo punto dell’intesa di Minsk, il cessate il fuoco”.

Un nuovo colloquio telefonico tra Putin, Merkel e Poroshenko – reso noto dal Cremlino – è avvenuto per fare il punto della situazione e per discutere il ruolo degli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa. Il leader ucraino ha chiesto al suo omologo russo di esercitare tutta la sua influenza affinché i ribelli rispettino la tregua, ma la stessa richiesta è stata fatta all’esercito di Kiev. È stata la cancelliera tedesca Angela Merkel a chiedere per l’ennesima volta il ritiro delle armi pesanti su entrambi i fronti, perché la tregua continuerà a essere appesa ad un filo finché i due schieramenti potranno contare sull’artiglieria pesante.

Ma la preoccupazione è arrivata anche sull’altra sponda dell’oceano Atlantico. Infatti gli Stati Uniti hanno fatto sapere tramite una nota che la situazione nella città di Debaltsevo e nei suoi dintorni “preoccupa gravemente”. “Gli Usa stanno inoltre monitorando con attenzione informazioni riguardo ad una colonna di equipaggiamenti militari russi in viaggio verlo Debaltsevo. – continua la nota – Chiediamo alla Russia e ai separatisti che sostiene di fermare immediatamente gli attacchi, di impegnarsi con l’Ocse per facilitare il cessate il fuoco e, come richiesto dal pacchetto di misure concordate il 12 febbraio, di applicare pienamente i loro impegni assunti il 5 e il 19 settembre a Minsk”.