UCRAINA, IL PRESIDENTE POROSHENKO DENUNCIA: “9.000 SOLDATI RUSSI SONO NEL NOSTRO TERRITORIO”

Torna a parlare della minaccia russa in Ucraina il presidente Petro Poroshenko dopo gli scontri tra esercito regolare e ribelli filo-russi che hanno causato 24 morti in 24 ore. Ha avvertito infatti che esiste “una colossale minaccia” di una ripresa di combattimenti su larga scala nella zona orientale del Paese e ha chiesto quindi alle forze armate di prepararsi a difendere tutta la frontiera orientale dal pericolo “di una vera e propria invasione”.

Poroshenko ha denunciato la presenza di più di 9.000 soldati russi sul territorio ucraino, che sarebbero un grande allarme per una possibile escalation di violenze nel Paese. Per questo ha annunciato che nel 2016 Kiev aumenterà il bilancio per la difesa. “A causa della presenza dei gruppi terroristici filo-russi persiste una minaccia enorme della ripresa delle ostilità su larga scala. Quattordici battaglioni tattici – ha proseguito il presidente ucraino – che comprendono più di 9.000 soldati russi sono ancora sul nostro territorio. Secondo le fonti ucraine, la concentrazione di militari russi al confine è aumentata di una volta e mezzo rispetto a un anno fa. Inoltre, la cosiddetta “Rosvoyentorg” sta continuando a rifornire non solo di munizioni, cibo e carburante, ma anche di “nuove armi e hardware militare”, ha aggiunto Poroshenko.

Intanto, nel suo discorso annuale in parlamento, ha dichiarato di non essere soddisfatto del lavoro del governo e del parlamento, perché “le persone nono sono soddisfatte del nostro lavoro”. Ha anche ammeso che gli aiuti su larga scala ricevuti dal Fmi e da altre organizzazioni internazionali, come l’Ue e gli Stati Uniti, “hanno permesso al Paese di evitare il default, che sembrava inevitabile”, oltre che stabilizzare l’economia e pagare stipendi e pensioni senza ritardi.