Turchia, sospetti legami con la rete golpista: in manette l’ex portiere Omer Catkic

Non si ferma la politica di repressione avviata dal governo Erdogan in relazione al golpe di un anno fa. E, in linea cronologica, l’ultimo arresto legato ai fatti del luglio 2016 e alla rete golpista di Gulen, annovera un nome eccellente: la polizia turca, infatti, avrebbe tratto in arresto Omer Catkic, classe 1974, noto per essere stato, in un periodo compreso fra il 2000 e il 2005, il secondo portiere della nazionale di calcio della Turchia, con tanto di partecipazione alla Coppa del Mondo Fifa in Corea e Giappone nel 2002, all’Europeo di Belgio e Paesi Bassi nel 2000 e alla Confederations Cup del 2005, in Germania. Fra le sue squadre di club, nomi di rilievo nel calcio turco, come il Gaziantepspor, il Bursaspor e l’Antalyaspor.

L’app sospetta

Catkic, accusato di presunti legami con la rete di Fethullah Gulen, è stato tratto in arresto durante un blitz avvenuto nella sua abitazione di Istanbul e compiuto su disposizioni della Procura della città: secondo gli inquirenti, infatti, il 42enne ex portiere avrebbe utilizzato l’app ByLock, una messaggistica via smartphone identificata dagli investigatori come l’applicazione utilizzata dai membri (migliaia secondo la Procura) dell’organizzazione eversiva, nella quale venivano scambiati messaggi privati contenenti informazioni criptate. Le Forze dell’ordine turche hanno anche proceduto alla perquisizione della casa di Catkic.

I casi di Sukur e Irtegun

Il caso dell’ex estremo difensore del Gaziantepspor, non è il primo a vedere coinvolto un calciatore come presunto appartenente alla rete golpista (lo stesso Gulen era stato accusato di avere affiliati nel mondo dello sport). Alcuni sono stati, come lui, arrestati nell’ambito delle operazioni di repressione avviate da Erdogan, in quanto sospettati di affiliazione; altri, come il famoso attaccante ex Inter Hakan Sukur (noto anche per il suo ruolo di deputato Akp), sono riusciti a sottrarsi alle ripercussioni, emigrando oltre confine (Sukur è riparato negli Usa). Il 28 luglio scorso, invece, a finire in manette era stato Bekir Irtegun, 33enne ex attaccante dell’Istanbul Basaksehir e della nazionale turca. Anche in questo caso, a incriminare l’uomo sarebbe stato l’utilizzo dell’app sospetta ByLock.