Turchia, il presidente Erdogan impone l’arabo ottomano nelle scuole

Il processo impostato anni fa da Rece Tayyip Erdogan, che vuole Turchia sulla strada dell’islamizzazione, segna un nuovo passo avanti: il premier ha deciso che si terranno lezioni di lingua araba ottomana nelle scuole superiori. Il turco moderno, delineato dal padre del Paese, Mustafa Kemal Ataturk, verrà affiancato così dalla lingua islamica per eccellenza.

L’abolizione della lingua ottomana, in Turchia, è avvenuta nel 1928: Ataturk aveva sostituito l’alfabeto con quello latino e purgato la lingua dei molti termini arabi, persiani e greci per creare un turco più vicino a quello effettivamente parlato. Il Consiglio dell’educazione nazionale turco, composto in gran parte da uomini sostenuti dal governo islamista del Presidente, nel fine settimana ha votato proprio per tenere lezioni di ottomano obbligatorie nelle scuole superiori religiose e per dare la possibilità di scelta alle scuole superiori normali.

“Ci sono persone – ha spiegato Erdogan – che non vogliono che sia insegnato e questo è un grande pericolo. Che piaccia o no, la lingua ottomana sarà imparata e insegnata in questo Paese”. Intervenuto nel corso di una riunione del Consiglio religioso di Ankara, il Presidente ha sottolineato: “Non è una lingua straniera, è una forma di turco che non invecchierà”. Anche il premier Ahmet Davutoglu ha respinto le critiche: “Perché siamo così allergici alla storia? Perché questo odio della cultura? Tutto ciò va oltre la nostra comprensione”.

Far piazza pulita delle riforme secolari di Ataturk, che aveva voluto definire una rigida separazione tra religione e Stato: questa è l’obiettivo del premier secondo i suoi detrattori, che temono in una deriva oscurantista della laica vita sociale del Paese. Erdogan ha sostenuto che le lezioni sono necessarie per ripristinare il “legame con le nostre radici”. La gran parte dei cittadini, ha detto al momento il Presidente, “non è in grado di leggere le lapidi del loro antenati”.