Turchia, Demirtas dal carcere all’ospedale: malore per il leader curdo

Il leader del partito filo-curdo Hdp in Turchia, Selahattin Demirtas, detenuto da oltre un mese per presunti legami con il Pkk, è stato portato in ospedale su sua richiesta a seguito di problemi cardiaci. Lo riporta l’agenzia statale Anadolu, secondo cui dal carcere di massima sicurezza di Edirne, vicino al confine con la Grecia, è stato condotto all’ospedale universitario della Tracia, su cui è stata imposta una rigida sorveglianza delle forze della gendarmeria.

Il portavoce dell’Hdp, Ayhan Bilgen, aveva denunciato che sabato Demirtas ha avuto “sabato uno spasmo coronarico” e che “sebbene abbia avuto problemi cardiaci in passato, non gli vengono garantite le cure necessarie”. Le autorità avevano negato rischi per la sua salute. Una delegazione dell’Hdp si è recata stamani alla prigione di Edirne per cercare di verificarne le condizioni.

Dal golpe fallito del 15 luglio, e dopo i recenti attentati, la minoranza curda è finita nel mirino di Ankara. Dalla scorsa estate, secondo il vice leader di Hdp Aysel Tugluk, sono stati fermati 8.432 membri di formazioni politiche curde. Oltre duemilatrecento di questi, fra cui 12 deputati, sono stati poi formalmente arrestati, per lo più con accuse di terrorismo per presunti legami con il Pkk e gruppi affini.

Lo stesso Demirtas, dal carcere, aveva commentato così l’accanimento: “Negli ultimi giorni, gli arresti nei confronti di amministratori, parlamentari e membri dell’Hdp sono aumentati. Questi arresti sono illegali. Con queste operazioni, il governo sta cercando di uscire dal groviglio in cui si trova. Non gli permetteremo di scaricare la responsabilità su di noi. Non abbiamo assolutamente alcuna esitazione nel condannare questi attacchi terroristici”. Il cammino dell’Hdp, aveva aggiunto, “è quello della democrazia e della pace e siamo determinati a seguirlo”.

Intanto proseguono i raid contro il Pkk. Ventinove combattenti sono stati uccisi turca nella serata di domenica, circa 24 ore dopo l’attacco che ha ucciso 44 persone a Istanbul, rivendicato dagli estremisti curdi del Tak. Lo sostiene un comunicato delle Forze armate di Ankara, secondo cui tra i morti ci sono anche 4 importanti figure militari dei ribelli.