Turchia, al via il processo al giornale anti-Erdogan per “terrorismo”

Si apre stamani a Istanbul il processo contro 19 giornalisti e amministratori di Cumhuriyet, quotidiano di opposizione laica al presidente Recep Tayyip Erdogan, diventato uno dei simboli delle minacce alla libertà di stampa in Turchia. I 14 imputati sono accusati a vario titolo di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen e con il Pkk curdo.

Gli imputati

Come riporta l’Ansa, tra gli imputati, che rischiano fino a 43 anni di carcere, 12 sono detenuti da quasi 9 mesi per “terrorismo” mentre 2 risultano “latitanti”, ci sono alcuni dei più noti giornalisti del Paese. Tra questi, l’ex direttore Can Dundar – riparato in Germania – il suo successore alla guida del quotidiano, Murat Sabuncu, il noto editorialista e rappresentante turco dell’Ipi (International Press Institute) Kadri Gursel, il vignettista Musa Kart e il reporter investigativo Ahmet Sik.

In prigione per una maglietta

Dal fallito golpe del 15 luglio 2016, la polizia turca ha fermato e interrogato ben 106 mila persone per presunti legami con la rete di Gulen, accusato di aver orchestrato il colpo di stato; tra questi, 50 mila sono in carcere. In molti casi, l’accusa si basa sull’aver installato nel telefono un’applicazione di messaggeria che sarebbe stata sviluppata dalla rete del politogo in esilio negli Stati Uniti o di indossare per strada la t-shirt bianca con la scritta nera “Hero”. I “facinorosi” che osano indossarla pubblicamente, vengono arrestati; la polizia ha inoltre bandito la commercializzazione del prodotto nei negozi di abbigliamento.