TUNISI, LA BARRIERA CON LA LIBIA SARÀ LUNGA 220 KM, 40 IN PIÙ DEL PREVISTO

La barriera lungo il confine con la Libia per proteggere la Tunisia dalle infiltrazioni di jihadisti sarà lunga 220 chilometri, 40 in più rispetto a quelli annunciati nelle scorse occasioni dal premier Habib Essid. Lo riferisce il ministro della Difesa, Horchani, precisando che la barriera sarà composta da un insieme di ostacoli, fossati e trincee con il fine di proteggere le frontiere nazionali dal contrabbando di merci e armi e dall’infiltrazione di terroristi. I lavori, ai quali
partecipano nove società, saranno completati entro fine anno. Il sistema di controllo elettronico sarà messo a punto con l’aiuto di diversi Paesi amici.

Nelle intenzioni del Governo di Tunisi, la barriera “anti-immigrazione” sarebbe la risposta ai due attentati terroristici di matrice islamica compiuti al museo del Bardo e alla spiaggia di Sousse, costati la vita a decine di persone, per la maggior parte turisti stranieri. Gli attentatori, in entrambi i casi, provenivano dal vicino territorio libico. La barriera consentirà, secondo Essid, di controllare la parte più a rischio della frontiera con la Libia, quella da cui, come concordano investigatori ed analisti, è più facile passare, in una direzione o nell’altra.

Sono in molti a dubitare che la barriera possa affettivamente fermare i terroristi, nonostante l’ausilio dell’elettronica per monitorare gli spazi e le persone in movimento. Ma al contempo sul piano politico questa iniziativa ha suscitato anche commenti favorevoli poiché rappresenta un diverso approccio contro l’estremismo e il primo vero atto concreto del governo tunisino per combattere gli jihadisti, autoctoni o importati, anche se giunge oggettivamente in ritardo rispetto a una situazione che era da tempo emergenziale.