Trump non esclude un'uscita dall'accordo

Dopo la mancata certificazione dell'accordo sul nucleare iraniano, Donald Trump, nel corso di un incontro con i membri della sua amministrazione non ha escluso l'uscita degli Stati Uniti dall'intesa siglata nel 2015. Si tratta, al momento solo di un'ipotesi. “Penso che al momento rimarremo nell'intesa, speriamo di migliorare la situazione, questo è l'obiettivo – ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley alla Nbc News – non stiamo uscendo. Il presidente Trump lavorerà a stretto contatto con il Congresso per cercare di trovare un approccio più proporzionato”. Haley ha poi ribadito che gli Stati Uniti non lasceranno “che l'Iran diventi la nuova Corea del Nord“.

Teheran, in ogni caso, lavora alle contromosse laddove Washington dovesse uscire dall'accordo. “Abbiamo di recente approvato in parlamento cosa dovremmo fare se gli americani dovessero intraprendere questa o quella azione. Abbiamo un piano definito per scenari differenti“, ha spiegato il presidente del parlamento iraniano Ali Larijani. Ad ogni modo, ha aggiunto, se l'ipotesi dovesse diventare realtà “faremo in modo che gli americani se ne pentano”.

L'eventualità preoccupa la comunità internazionale, che si sta già muovendo per mettere sotto pressione Washington. “Dobbiamo fare di tutto per mantenere l'accordo sul nucleare con l'Iran, per non tornare allo scontro e ai pericoli militari” ha avvertito il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel. “Pensiamo sia sbagliato rompere questo accordo. Sembra che le priorità del presidente Usa sia distruggere tutto ciò che è stato realizzato dal presidente precedente, come il sistema sanitariol'accordo di Parigi ed ora questa intesa molto importante con l'Iran” ha proseguito. “Questa è stata la prima volta che un conflitto è stato risolto attraverso il negoziato – ha affermato Gabriel -. Siamo preoccupati che la credibilità di questi trattati internazionali possa essere indebolita e possa porre un problema anche rispetto alla situazione con la Corea del Nord”. L'accordo, in ogni caso,  può essere mantenuto anche senza gli Usa “ma chiaramente non sarebbe bene – ha evidenziato – perché se gli Usa tornano ad imporre le sanzioni, molte industrie non investirebbero più in Iran, mentre l'Iran ha firmato l'accordo sperando che questo possa rafforzare la sua economia. Dovremmo ricordare che c'erano molti gruppi che erano contrari al negoziato con l'Occidente in Iran, e quello che sta accadendo ora, sta indebolendo la posizione di quanti sperano di aprire l'Iran all'Occidente”.

Per discutere dell'accordo sul nucleare con Trump, Federica Mogherini a inizio novembre sarà nella capitale Usa. “L'Unione europea considera la decisione del presidente Trump di non certificare il rispetto iraniano dell'accordo nel contesto del processo interno Usa – si legge in una dichiarazione dei 28  – e incoraggia gli Stati Uniti a mantenere il loro impegno verso l'accordo, e a considerare le implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti, i partner e la regione, prima di fare passi ulteriori. Nell'esprimere le preoccupazioni collegate ai missili balistici e alle crescenti tensioni nella regione, l'Ue ribadisce la necessità di affrontare queste questioni al di fuori dall'accordo, nei luoghi e nei formati adeguati“.