Trump e i tweet contro le 4 dem: è bufera

Non inizia in modo particolarmente brillante il cammino verso le presidenziali per Donald Trump, travolto da una pesante polemica legata al suo tweet di un paio di giorni fa, nel quale attaccava quattro deputate elette alla Camera dei Rappresentanti durante le Midterm dello scorso novembre e invitate dal presidente a “tornarsene al loro Paese d'origine”, facendo velato riferimento alla appartenenza etnica. Le deputate in questione, la giovane stella dem Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley e Ilhan Omar, tutte donne, hanno rispedito al mittente sia gli insulti ricevuti da Trump che il secondo tweet arrivato da lui, nel quale non erano nominate ma tacitamente citate: “E' cosi' triste vedere i democratici schierarsi con persone che parlano male del nostro paese e che odiano Israele”. Frasi che non hanno lasciato indifferenti le quattro deputate che non le hanno certo mandate a dire al presidente: “Siamo più di quattro – ha tuonato Ayanna Pressley – la nostra squadra è grande e include ogni persona che vuole costruire una società più equa e un mondo più giusto. Non staremo zitte”.

Lo scambio

Quello della Pressley è stato solo il primo tassello di una reazione a catena. Ilhan Omar ci va giù ancora più pesante: “Gli attacchi razzisti di Trump sono l'agenda dei nazionalisti bianchi”. E rincara la dose anche la Ocasio-Cortez: “Questo Paese appartiene a tutti, noi amiamo questo paese e la gente di questo paese”. La terminologia usata, in particolare la parola “razzista”, non è comunque piaciuta al Tycoon: “Chiamano i loro avversari, inclusa Nancy Pelosi, RAZZISTI. Il loro disgustoso linguaggio e le cose terribili che dicono degli Stati Uniti non possono essere fatte passare. Se il partito democratico vuole continuare a perdonare questo comportamento allora non vediamo ancora di più l'ora” del voto del 2020. E, alcune ore dopo, twitta di nuovo: “I dem stavano tentando di prendere le distanze dalle quattro 'progressiste' ma ora sono costretti ad abbracciarle. Questo significa che stanno sostenendo il socialismo, l'odio verso Israele e gli Usa! Non buono per i democratici”.

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Le critiche

La questione aperta da Trump ha sollevato critiche reazioni un po' ovunque, specie nel Regno Unito, da dove è intervenuto il sindaco di Londra, Sadiq Khan: “Queste parole le ho sentite pronunciare da razzisti e fascisti. Mai da un politico mainstream. E ora ecco a voi il presidente degli Stati Uniti che usa questo tipo di linguaggio”. Sul fronte interno, l'attacco più pesante è quello del candidato dem Beto O'Rourke: “Queste deputate sono americane come mai potrai esserlo tu e rappresentano i nostri valori meglio di quanto potrai mai fare tu”.