Trump attacca la politica di libero scambio di Obama e l’Europa fa quadrato contro i dazi

Il dado è tratto, la guerra commerciale tra gli Usa e il resto del mondo ha inizio. Il presidente americano Donald Trump ha firmato i due ordini esecutivi che ridisegnano la politica commerciale americana e punta a impedire il “dumping”, le esportazioni da parte di Paesi stranieri a prezzi super scontati per penetrare nel mercato Usa. Questo, a una settimana dalla visita del presidente cinese, Xi Jinping: la Cina è infatti – insieme all’Europa – una delle principali destinatarie del provvedimento.

Nello specifico, il primo decreto riguarda un’ampia revisione per individuare eventuali forme di “abusi commerciali” che abbiano contribuito a creare il deficit Usa. Il secondo ordine mira a rafforzare le regole antidumping, come l’ipotesi ventilata nei giorni scorsi di imporre “dazi al 100%” su alcuni prodotti europei, tra cui la Vespa della Piaggio e la San Pellegrino.

“Siamo in guerra commerciale da decenni, ma ora ci difendiamo. Gli Usa non si inchineranno più al resto del mondo” ha commentato Wilbur Ross, miliardario statunitense, noto per il rilancio delle grandi aziende petrolifere e del carbone finite sull’orlo della bancarotta e attuale segretario al Commercio dell’amministrazione Trump. “E’ perfettamente ovvio – ha rincarato il 79enne – che se la Cina non fosse un esportatore netto così forte, non sarebbe cresciuta a ritmi così alti”.

I 500 miliardi di dollari di deficit commerciale statunitense – di cui oltre 340 miliardi con la Cina – sarebbero, a detta della nuova presidenza, il risultato di questa debolezza nei confronti delle potenze esportatrici; debolezza che Trump non ha mancato di attribuire alle politiche di libero scambio dei suoi predecessori, in primis a Barack Obama.

E proprio contro l’ex inquilino della Casa Bianca torna a scagliarsi il neo presidente da Twitter. “Un imbroglio totale” ha definito Trump il continuo martellamento dei media statunitensi in merito al Russiagate, rilanciando quello che lui stesso definisce “lo scandalo delle intercettazioni di Obama” sul presunto spionaggio subìto in campagna elettorale ad opera del democratico.

Intanto l’Europa fa quadrato contro la politica economica Usa. “Una guerra commerciale non farebbe bene a nessuno”, ha ammonito il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha definito “pericoloso” uno scontro tra Dollaro e Euro. “Bisogna scommettere ancora sul libero mercato e la libertà di commercio – ha commentato il premier Paolo Gentiloni dal ‘B7 Business Summit’- il più grande motore economico della storia”.