Torture ed esecuzioni sommarie, Baghdad apre un’inchiesta sui video scandalo

Il governo iracheno sta sta indagando sul contenuto di alcuni video che dai social media hanno iniziato a circolare in queste ore sui media internazionali e che, sebbene non molto chiari, sembrerebbero accusare i le truppe governative di atrocità contro prigionieri nelle ultime fasi della liberazione di Mosul. Nei filmati si vedono quelli che sembrerebbero essere possibili militanti dell’Isis gettati dalla cima di una rupe e poi finiti a raffiche di mitra, pestaggi e torture.

In una delle clip uomini in uniforme trascinano un prigioniero disarmato e lo gettano dall’orlo di un burrone, poi sparano sul corpo, che dopo la caduta, giaceva già immobile a terra. L’organizzazione internazionale per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha protestato, affermando di aver ricevuto numerose testimonianze di pestaggi brutali ed esecuzioni nell’area di Mosul. Il video principale – scrivono i media internazionali, fra cui la Bbc – farebbe riferimento a pochi giorni prima della proclamazione ufficiale della liberazione di Mosul dalle grinfie del Daesh da parte del premier Haider al-Abadi.

La riconquista è avvenuta dopo una battaglia durata nove mesi nella quale hanno perso la vita migliaia di civili, quasi un milione di altri sono stati sfollati e la seconda metropoli irachena, compresa la Città Vecchia e l’antica moschea al-Nuri dal minareto pendente – dove lo stesso capo dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi, proclamò la nascita del Califfato – è stata completamente distrutta. Il governo di Baghdad ha detto che esaminerà il video dell’esecuzione sommaria e, se questo sarà giudicato autentico, i responsabili delle presunte atrocità saranno trascinati davanti alla giustizia.