Terrore Isis, decapitati due giovani attivisti in Libia

Non si ferma la tattica del terrore messa in atto dai fondamentalisti dell’Isis. Gli jihadisti hanno decapitato due attivisti per i diritti umani a Derna, nell’est della Libia. A riferirlo sono stati i media locali. Le vittime, di 19 e 21 anni, erano sostenitori dell’ex generale Khalifa Haftar che combatte i gruppi estremisti a fianco dell’esercito regolare. Le due vittime, Mohammed Battu e Siraj Qath, erano stati rapiti il 6 novembre scorso; i loro corpi sono stati trovati nelle scorse ore a Derna. La città è sotto il controllo del Consiglio della gioventù islamica che ha istituito un tribunale islamico e ha già compiuto diverse esecuzioni. In un video pubblicato su youtube dal sito Nebras al Dawla, gli estremisti esprimono palese apprezzamento per l’adesione di diverse formazioni jihadiste ad Abu Bakr al-Baghdadi riconoscendolo come califfo dei musulmani: “L’alleanza di Ansar Beit al Maqdis in Egitto e di Ansar al Sharia in Libia e Yemen – si apprende dal video – è una tripla alleanza senza precedenti nella storia dei movimenti jihadisti”.

Ancora sconosciuta la sorte del califfo al-Baghdadi. Al tam-tam mediatico che lo dava per morto in seguito a un raid aereo statunitense, è arrivata prontamente la smentita via twitter del portavoce dell’Isis Abu Muhammad Al Adnani. “Se pensate che il Califfato sia finito con il martirio del Califfo – scrive – posso assicurare alla nazione islamica che l’Emiro Abu Bakr al-Baghdadi sta bene e gli auguriamo pronta guarigione”. Il Califfo dovrebbe dunque essere stato ferito non gravemente dall’ultima incursione aerea sul califfato. L’Emiro sembra comunque ancora in grado di guidare l’esercito di jihadisti che assedia Kobani, insidia Baghdad e che si prepara alla battaglia di Aleppo.