Terremoto in Iraq e Iran, si aggrava il bilancio delle vittime

Continua a salire il bilancio delle vittime del sisma che, nella serata di ieri, ha colpito la zona di confine fra Iraq e Iran, interessando quasi tutto il Medio Oriente. Una scossa di magnitudo 7.2 che ha provocato, finora, 407 morti secondo quanto riportato dalle ultime stime ufficiali, 207 dei quali nella sola provincia iraniana di Kermanshah. Altre 7 persone sono rimaste uccise nella zona del Kurdistan iracheno (dove è stato individuato l'epicentro e contati anche 350 feriti su un totale provvisorio di oltre seimila secondo gli ultimi dati). Stando a quanto riportato dalla tv curdo-irachena Ruwan, il sisma è stato avvertito in quasi tutta l'areadel Medio Oriente (Libano, Israele, Kuwait, Turchia e addirittura a Dubai) ed era stato preceduto da un'altra scossa di minore entità (4.5), registrata in corrispondenza del medesimo epicentro. Il violento terremoto è stato distintamente avvertito anche a Baghdad, distante 300 chilometri da Halabjah, città più vicina (32 chilometri) all'area maggiormente colpita dalle onde sismiche. Stando alle dichiarazioni dei soccoritori, il centro più devastato sarebbe la cittadina di Sarpol Zahab, in Iran, dove 8 scuole sarebbero state distrutte: almeno 200 persone, complessivamente, si troverebbero ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati.

Khamenei: “Accelerare i soccorsi”

Il terremoto ha colpito il confine tra Iraq e Iran attorno alle 21.30 ora locale (le 20 in Italia), provocando l'immediata reazione degli abitanti, riversatisi precipitosamente in strada anche nelle capitali dei due Stati. A Baghdad, in particolare, le persone sono rimaste fuori casa per diverse ore, in quanto alla prima scossa ne è seguita un'altra ritenuta di assestamento, di magnitudo 4.3. Gravissimi danni anche nelle cittadine di Ghasr-e-Shirin, Ozgole, Taze' Abad e Bayengan, le ultime tre situate nella regione di Kermanshah, per un totale di 14 province colpite. La terra ha tuttavia tremato in quasi tutta l'area del Golfo Persico. La guida suprema dell'Iran, Seyyed Ali Khamenei, ha lanciato un messaggio alla nazione attraverso l'agenzia Irma, incoraggiando i responsabili della sicurezza ad “accelerare gli aiuti e soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie”. Il presidente iraniano, Rohani, ha già disposto le operazioni di intervento, con uomini e mezzi già al lavoro nelle aree maggiormente colpite. Nel frattempo l'Ente meteorologico dell'Iraq ha diffuso un appello via tv per esortare la popolazione a non rientrare nelle proprie case e a non recarsi negli uffici. Dalla Santa Sede è arrivato anche il telegramma di cordoglio di Papa Francesco, il quale ha espresso la sua solidarità in preghiera per le famiglie di quanti sono periti nel sisma, invocando “la divina benedizione di consolazione e forza” per coloro impegnati nelle operazioni di soccorso.

Scossa in Costa Rica

Alla catastrofe mediorientale si è unito, nella notte, un sisma di magnitudo 6.7 avvertito in Costa Rica alle 20.28 ora locale (circa le 3.30 in Italia). L’epicentro, stando a quanto riferito dall'Ingv, è stato localizzato sulla costa occidentale del Paese, distante un centinaio di chilometri dalla capitale San José, a circa 35 chilometri di profondità. Stando alle prime stime, il terremoto avrebbe provocato danni agli edifici e scene di panico, con centinaia di persone fuggite in strada ma, al momento, non sono state segnalate vittime.

The moment of the earthquake happens in one of #Sulaymaniyah coffee shop @thestevennabil @hushamalhashimi @HaiderAlAbadi #Earthquake #iraq pic.twitter.com/3zqSPNYAJo

— Ahmed Jabbar (@ahmedjabbar88) 12 novembre 2017