TENSIONI TRA LE DUE COREE: DICHIARATO UN “QUASI STATO DI GUERRA”

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha ordinato all’esercito di prepararsi a entrare in stato di guerra dalle 17. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Kcna. Ufficiali per le operazioni militari della zona sono stati spediti al fronte ed è stato approvato il piano di combattimento per la prima linea dei militari, pronti a intervenire. L’ordine arriva in una riunione allargata di emergenza della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori della Corea, al comando nel Paese, dopo lo scambio di colpi di artiglieria al confine con la Corea del Sud, iniziati quando il Nord ha aperto il fuoco verso un altoparlante sudcoreano che stava trasmettendo programmi anti Pyongyang. Il presunto missile è atterrato in una zona a circa 60 km a nord ella capitale e l’area è stata evacuata.

Anche i comandanti delle forze armate della Corea del Sud hanno tenuto una riunione di emergenza sotto la presidenza del ministro della Difesa Han Min-koo, che ha esortato i militari a “reagire con forza” contro qualsiasi aggressione del Nord. La vigilanza Watchcon, insieme agli Stati Uniti, è massima. Le forze armate hanno evidenziato che i colpi di artiglieria nordcoreani di ieri sono una “provocazione grave e illegale che ha violato l’accordo di armistizio” che ha posto fine alla guerra di Corea nel 1953. La Corea del Sud ha inoltre esortato Pyongyang a “rinunciare a queste azioni sconsiderate”.

Già nel 2013 Kim aveva dichiarato “uno stato di guerra” con Seul, ma non era mai passato alle vie di fatto. Tre anni prima, nel 2010, quando alla guida del Paese c’era il padre dell’attuale dittatore, Kim Jong-il, i due episodi peggiori. Il 26 marzo un sottomarino di Pyongyang affondò una nave da guerra sudcoreana, la corvetta Cheonan, causando la mortedi 46 dei 104 marinai a bordo. Otto mesi dopo, il 23 novembre, l’artiglieria di Pyongyang uccise due civili e due soldati sull’isola sudcoreana di Yeonpyeong