Tensione e scontri sulla Spianata delle Moschee

Torna la tensione sulla Spianta delle Moschee, a Gerusalemme, dove è stata una mattinata di scontri fra un gruppo di fedeli islamici e gli agenti della Polizia israeliana, intervenuta per sedare alcuni disordini che si sono verificati al termine della preghiera della Festa del Sacrificio, nonostante le Forze dell'ordine, proprio al fine di evitare intemperanze fra gruppi religiosi, aveva impedito l'accesso al Monte del Tempio ai fedeli ebraici. Secondo quanto riferito da un portavoce della Polizia, almeno 100 mila persone si trovavano sulla Spianata e, al termine dei tafferugli, circa una decina di loro avrebbero riportato delle ferite: gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate assordanti per disperdere la folla. L'accesso agli ebrei era stato interdetto per evitare ulteriori problemi dal momento che, nello stesso giorno della Id al-Adha musulmana, cade anche la Tisha b'Av (o semplicemente 9 di Av) ebraica, nella quale si ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme.

Alta tensione sulla Striscia

Nonostante le forti contestazioni mosse contro le autorità che gestiscono gli accessi al Monte del Tempio anche da parte delle istituzioni israeliane (il ministro dei Trasporti Bezalel Smotrich ha parlato di “una resa al terrorismo dei facinorosi”), i disordini si sono verificati all'interno della Spianata delle Moschee, innescati dopo le celebrazioni religiose della Id al-Adha al culmine di un periodo di estrema tensione nel Paese, acuita peraltro dalla situazione ancora estremamente febbrile sulla Striscia di Gaza dove, nelle scorse ore, un palestinese è stato ucciso nella zona di confine, durante il secondo giorno di scontro a fuoco. La morte dell'uomo è stata giustificata dall'esercito israeliano attraverso una nota, nella quale si spiegava che “le pattuglie hanno avvistato un terrorista armato che si avvicina alla recinzione di sicurezza nella Striscia di Gaza settentrionale. Il terrorista ha aperto il fuoco sulle truppe che hanno risposto secondo le procedure in vigore”. Un'uccisione speculare a quella di altri quattro palestinesi che, nei giorni scorsi, avrebbero provato a entrare in Israele armati, secondo la versione dell'Idf, di granate e lanciarazzi. Nella stessa nota, peraltro, è stata riferita una rappresaglia compiuta dall'esercito che, individuato un avamposto indicato come appartenente a un'organizzazione terroristica riconducibile ad Hamas, ha sparato verso di esso  con un carro armato.