Teheran giura fedeltà all'accordo del 2015

L'Iran potrebbe restare nell'accordo sul nucleare siglato nel 2015 anche se gli Stati Uniti dovessero ritirarsi. L'importante è che le altre parti contraenti rispettino i patti. Lo ha il presidente della Repubblica Islamica, Hassan Rohani

Condizioni

“Quello che vogliamo è che l'accordo sia preservato e garantito dalle parti non-americane”, ha detto Rohani, secondo il sito web della presidenza iraniana. “In questo caso, l'uscita degli Stati Uniti non sarebbe un problema“.

L'accordo

Il Joint Comprehensive Plan of Action, ovvero l'accordo sul nucleare iraniano, è stato firmato a Vienna nel 2015 da Iran, Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Unione europea. Ieri i ministri degli Esteri di Francia, Regno Unito e Germania hanno fatto sapere che resteranno nell'accordo nucleare, indipendentemente dalla decisione che gli Stati Uniti prenderanno il 12 maggio.

Minacce

Il ministro iraniano degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, citato dalla tv di stato, ha ammonito che “la feroce reazione di Teheran a una violazione dell'accordo nucleare con le maggiori potenze non sarà piacevole per l'America”. Durante la sua conferenza stampa settimanale a Teheran, il portavoce del ministero, Bahram Ghasemi, ha detto che gli Stati Uniti pagheranno “a caro prezzo” un'eventuale uscita dall'accordo sul nucleare iraniano e ha criticato il comunicato finale dell'Unione europea, pubblicato a margine di un incontro tenuto a Roma sullo Yemen, in cui l'Europa critica l'influenza di Teheran in Medio Oriente.