Szijjártó: “Non cediamo alle pressioni di ong e trafficanti”

L'Ungheria tiene il punto sulle politiche migratorie. E trova nell'Italia del governo lega-pentastellato una sponda. Lo ha detto il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, dopo aver incontrato, ieri, il suo omologo italiano Enzo Moavero Milanesi alla Farnesina. Intervistato dall'agenzia di stampa ungherese Mti, il ministro magiaro ha precisato: “Il governo ungherese collabora con tutti coloro che condividono l'opinione secondo cui la priorità numero uno è fermare l'immigrazione clandestina e proteggere i confini”. Un alleato in tal senso è l'Italia, tanto che Szijjártó ha affermato: “Le politiche migratorie dei governi italiano e ungherese sono identiche su diversi punti”. Sul tema della redistribuzione, il ministro degli Esteri ungheresi ha ribadito l'idea per cui i migranti non dovrebbero essere ridistribuiti tra gli Stati membri dell'Ue, ma dovrebbe essere impedito loro di arrivare in Europa. Con l'Italia – ha proseguito – “siamo d'accordo che le cause devono essere eliminate alla radice, e dobbiamo chiarire che le persone possono entrare in Europa solo in conformità con le norme europee, e nessuno è autorizzato a entrare illegalmente”. Szijjártó ha dunque citato l'esempio del “No Way” australiano, soluzione che Salvini ha detto ieri voler riproporre anche in Italia.

Per quanto riguarda l'incontro che si terrà oggi a Bruxelles, dove i ministri degli Stati membri responsabili per gli affari dell'Ue parleranno di porti e gruppi di migranti che arrivano nei porti di imbarcazioni, Szijjártó – come riferisce l'Agi – ha detto che deve essere chiaro che possono entrare nei porti europei solo coloro a cui è permesso legalmente. “Non dobbiamo cedere a nessun ricatto: nè ai trafficanti di persone, nè alla pressione delle cosiddette Ong”. Egli ha poi sottolineato che “dobbiamo porre fine al fatto che i trafficanti imbarcano migranti sulle barche sulle coste dell'Africa, nella certezza che saranno lasciate entrare in Europa“.