Summit all’Onu per sconfiggere l’Ebola

“Non ci fermeremo, non cederemo finché non avremo fermato l’epidemia di Ebola una volte per tutte”. Sono le parole pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama a New York, durante l’Assemblea generale dell’Onu organizzata per fare il punto sul contagio in Africa Occidentale. “Fermare l’Ebola è una priorità per gli Stati Uniti, ma deve esserlo per chiunque altro” ha aggiunto il Presidente. Gli Stati Uniti sono in prima linea nel combattere la diffusione del virus. È di pochi giorni fa la notizia che l’America invierà 3000 soldati in Liberia per cercare di contenere una delle più devastanti epidemie della storia la cui diffusione, ha detto Obama, “è ormai fuori controllo”. La strategia statunitense comprende anche l’invio di medici, infermieri, ingegneri e operai per un costo totale che potrebbe arrivare a 750 milioni di dollari. Finora gli Usa hanno speso già 175 milioni per fronteggiare la crisi. I nuovi fondi potrebbero arrivare dalla riduzione delle operazioni in Afghanistan.

Un ulteriore incremento dei fondi destinati all’emergenza arriva dalla Banca Mondiale che ha annunciato l’imminente stanziamento di 170 milioni di dollari. I fondi – ancora da approvare formalmente dal comitato esecutivo della Banca – verranno usati per aumentare il numero dei lavoratori sanitari impegnati in Liberia, Guinea e Sierra Leone. La Banca Mondiale aveva già approvato in precedenza aiuti per 230 milioni di dollari, poi destinati ai tre Paesi maggiormente colpiti dal contagio.

Dal palazzo di Vetro il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, all’apertura dei lavori di una riunione ad alti livelli a margine dell’Assemblea generale, rivolgendosi ai rappresentanti delle Nazioni intervenute ha ammonito che “Il mondo può e deve fermare subito la diffusione del virus Ebola”. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, ha rimarcato la necessità di un tempestivo intervento in Africa. “Ogni giorno e ogni minuto sono importanti” ha sottolineato, incitando le Nazioni a “fare ancora di più” contro il virus. Al summit sono intervenuti anche i Presidenti dei Paesi africani in emergenza sanitaria. In collegamento video dalle rispettive capitali, il Presidente della Liberia Ellen Johnson-Sirleaf e il Presidente della Sierra Leone Ernest Bai Koroma hanno sottolineato come i due paesi siano “sulla linea del fronte nella battaglia contro una malattia che è peggio del terrorismo”.