Sul fratello di Kim fu usata una dose iper letale di nervino Vx

Su Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, morto il 13 febbraio all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, è stata usata una dose di nervino “agente Vx” pari a 1,4 volte circa quella considerata letale. Raja Subramaniam, chimico del governo malese, la ha detto nella testimonianza al processo in corso alla Shah Alam High Court contro Siti Aisyah e Doan Thi Huong, le due donne accusate dell’aggressione. Ma l’esperto ha precisato di non poter dire direttamente se la dose sia stata sufficiente a ucciderlo.

Il nervino Vx è stato trovato sul volto di Kim Jong-nam, negli occhi e nel sangue, ha aggiunto Raja, che guida il Center of Chemical Weapons Analysis, mentre l’agente altamente tossico, in tracce o forme degradate, è stato rilevato sugli abiti indossati dalle donne il giorno del blitz, ha ricordato la stampa locale. Raja ha stimato in 0,142 milligrammi per ogni chilo di peso corporeo la dose potenzialmente letale: il 50% della popolazione morirebbe al semplice contatto con la pelle. Sul volto di Kim la percentuale ipotizzata è stata di 0,2 milligrammi per chilo e alla domanda se fosse stata sufficiente a ucciderlo, l’esperto ha replicato di “non poter dare una risposta diretta. In base alle stime, la quantità è 1,4 volte la dose letale”.

Negli occhi di Kim la percentuale di Vx era “solo” di 0,03 milligrammi per chilo a causa dell’assorbimento più rapido in quella parte del corpo rispetto alla pelle. Il nervino è stato rintracciato su colletto e maniche del suo blazer, forse perché aveva tentato di asciugarsi il volto dopo l’attacco. Alla domanda sul perché alcuni reperti non fossero stati conservati per sottoporli all’esame della corte, Raja ha spiegato che la polizia malese gli chiese di restituire gli effetti personali di Kim, come blazer, borsa e catenina, dato che dovevano essere spediti in Corea del Nord.