Sudan: svelato il primo governo del dopo-Bashir

Il neo premier del Sudan, Abdalla Hamdok, ha svelato il primo governo del dopo-Bashir, un passo importante nella transizione conquistata duramente dal Paese per un governo civile dopo decenni di autoritarismo. L'annuncio dato dalla rete nazionale sudanese, scrive Repubblica, è giunto dopo giorni di rinvii dello stesso premier che ha voluto esaminare con particolare attenzione la lista dei candidati proposti dalle “Forze per la libertà e il cambiamento”, capofila delle proteste che hanno portato alle dimissioni del presidente Bashir. Del nuovo esecutivo, 18 ministri in tutto, fanno parte anche 4 donne tra cui Asmaa Mohamed Abdallah alla quale è stata affidata una delle cariche più importanti, quella di ministro degli Esteri. Il dicastero della Difesa è andato invece a Jamal Omar, ha annunciato il premier. Rimangono ancora da designare due ministeri, tra cui quello delle Infrastrutture.

Bashir

Sulla testa dell'ex-presidente del Sudan, Omar al Bashir, pendono le accuse di corruzione e riciclaggio imputategli dalla procura generale di Khartoum dopo il rinvenimento di fondi stranieri nella casa dell'ex leader. Ora al Bashir rischia dieci anni di carcere, anche se i suoi legali continuano a sostenere che la somma faceva parte di una “sovvenzione”. Bashir è un militare e politico sudanese, per 30 anni Presidente del Sudan e capo del Partito del Congresso Nazionale. È giunto al potere nel 1989, quando, come colonnello dell'esercito sudanese, guidò un gruppo di ufficiali in un incruento colpo di Stato militare che ha rimosso il governo del Primo ministro Sadiq al-Mahdi. L'11 aprile 2019, dopo quattro mesi di massicce proteste popolari che ne invocavano la rimozione dal potere, i militari si sono schierati intorno al palazzo presidenziale e tramite un incruento colpo di Stato lo hanno destituito.