Strasburgo: “In Europa sostenere difesa, sviluppo e diplomazia”

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Diplomazia, sviluppo e difesa. Sono queste le tre direttrici che l’Europa deve seguire secondo quanto affermato dal Parlamento europeo, durante la plenaria che si è tenuta a Strasburgo. L’Ue “deve rafforzare le proprie capacità di sicurezza e di difesa” poiché può essere “potenza globale solo se combina il proprio ineguagliato ‘soft power‘ con lo ‘hard power’” e visto che “la politica di potenza sta di nuovo dominando le relazioni internazionali, le capacità di difesa e di deterrenza sono cruciali per avere peso” in diplomazia.

E’ quanto si legge in uno dei passaggi del rapporto annuale sulla politica estera dell’Unione approvato a larga maggioranza – 433 voti a favore, 174 contrari e 90 astenuti – dalla plenaria dell’Europarlamento. Oltre a chiedere una politica comune della difesa europea, nel rapporto viene sottolinea la necessità di “una strategia nuova e più realistica” con la Russia “basata su una dissuasione credibile ma anche sul dialogo in settori di interesse comune”. Inoltre viene chiesto di “rafforzare” la lotta contro le campagne di disinformazione della Russia che “tenta attivamente di minare l’unità della Ue” anche “offrendo sostegno finanziario a gruppi euroscettici e fascisti” in Ue e paesi candidati”.

Il rapporto è stato preparato dal presidente della Commissione esteri del Parlamento europeo, il tedesco Elmar Brok, esponente di spicco della Cdu e stretto consigliere della Cancelliera Merkel. Il testo riconosce che l’Ue “è circondata da un arco di instabilità, dal momento che gran parte del Medio Oriente e del Nord Africa sono travolti da conflitti etnico-religiosi e guerre per procura” mentre “proliferano gruppi terroristici quali il cosiddetto Stato Islamico/Daesh e il Fronte Jabjat Fateh al-Sham” e “Al-Qaeda approfitta del vuoto di sicurezza per rafforzarsi”.

Per quanto riguarda il piano per la difesa europea, il Parlamento “accoglie con favore il documento congiunto dei ministri della difesa di Francia e Germania” e “la proposta italiana per il rafforzamento della difesa europea” invitando l’alto rappresentante ad “aprire la strada a ulteriori decisioni” da prendere al prossimo vertice, tra cui: “l’istituzione di un quartier generale civile-militare permanente” per la pianificazione e condotta delle missioni; il “potenziamento degli strumenti di reazione rapida” della Ue; “l’estensione del finanziamento comune” delle operazioni Psdc con la revisione del meccanismo Athena che permetterebbe si rendere operativi i ‘battle group’ con “fondi collettivi”; la “creazione di una formazione ‘Difesa’ del Consiglio”.