Strasburgo decide sui negoziati con la Turchia, Erdogan: “Per noi il voto non ha valore”

Si avvicina il voto del Parlamento di Strasburgo sullo stop ai negoziati per l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ma secondo Recep Tayyip Erdogan “qualunque sia l’esito” della deliberazione “per noi non ha alcun valore”. Anche perché, secondo il presidente turco, l’Ue avrebbe offerto “sostegno” ai “terroristi” della rete di Fetullah Gulen e del Pkk curdo. .

“Abbiamo chiarito più e più volte che teniamo ai valori europei più di molti Paesi dell’Ue, ma non abbiamo visto un sostegno concreto dagli amici occidentali”, ha aggiunto Erdogan, sostenendo che “nessuna delle promesse è stata mantenuta” nei confronti della Turchia. In questi mesi, Ankara ha più volte criticato anche lo stop alla liberalizzazione dei visti per i suoi cittadini, che secondo Bruxelles non può essere concessa senza una modifica dell’attuale normativa antiterrorismo turca.

A complicare i rapporti tra Bruxelles e Ankara è stata la “caccia alle streghe” inaugurata da Erdogan dopo il golpe fallito dello scorso 15 luglio. Il presidente turco sembra aver approfittato del tentato colpo di Stato per avviare una stagione di purghe con l’obiettivo di eliminare gli avversari politici. Centinaia di arresti hanno colpito il mondo accademico, giudiziario, militare e della sicurezza. A ciò si aggiunge il giro di vite inferto contro la stampa di opposizione. A partire dal giornale Cumhuriyet che ha visto editore e direttore finire dietro le sbarre. Una svolta autoritaria che ha raggelato l’Europa. Da lì la proposta, avanzata da alcuni membri del Consiglio Ue, di stoppare i negoziati.