Strage di cristiani al Cairo, Al Sisi: “Trovati i resti dell’attentatore, aveva 22 anni”

Sarebbe stato un ventiduenne, Mahmoud Shafik Mohamed Moustafa, a compiere l’attentato nella cappella copta di San Pietro e Paolo della cattedrale ortodossa di San Marco al Cairo, nel quale sono morti 23 cristiani e altri 49 sono rimasti feriti.

Lo ha reso noto il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, durante i funerali di stato davanti al monumento del Milite Ignoto, dove è tumulata la salma del presidente Anuar al Sadat, ucciso in quel luogo nel 1981. Quattro complici del giovane (tre uomini e una donna) sono stati arrestati per coinvolgimento nell’attentato, ha detto Sisi, ed altri due vengono ricercati.

Diffuso in diretta dalla tv di Stato, che trasmetteva immagini della cerimonia, il presidente ha detto che, secondo le indagini, il giovane, entrato nella cappella dove erano presenti in maggioranza donne e bambini, ha azionato la cintura esplosiva che indossava. Nelle scorse ore gli esperti avevano affermato che l’esplosione era stata provocata con 12 chili di tritolo. Brandelli del corpo del giovane sono stati poi recuperati dai periti legali ed utilizzati per l’identificazione. Sisi, che ieri aveva proclamato un lutto nazionale di tre giorni, ha marciato per qualche centinaio di metri davanti al corteo funebre, nel quale erano anche il patriarca copto, Tawadros II, con vescovi e sacerdoti, il primo ministro, Sherif Ismail, a numerose altre personalità religiose (cristiane e musulmane) e politiche.

Le salme delle 23 vittime, in bare avvolte nel tricolore egiziano – com’è uso nei funerali di militari vittime di guerra o di attentati – sono state portate davanti al mausoleo da militari in alta uniforme. Il presidente non ha fatto alcun cenno a presunte appartenenze del giovane attentatore e degli arrestati a gruppi particolari, ma ha escluso che l’episodio sia stato consentito da mancanza di sufficienti misure di sicurezza, come ieri era stato gridato da centinaia di persone riunitesi davanti alla cattedrale, per chiedere le dimissioni del ministro dell’interno.

Sisi ha anche ripetuto che l’attentato ha provocato ”un grande dolore” a tutto il Paese, ”unificando la volontà” di combattere il terrorismo. Ha quindi sollecitato il parlamento a studiare modifiche delle leggi che facilitino la magistratura nel suo lavoro. In mattinata nella chiesa della Vergine Maria Tawadros aveva celebrato una messa funebre con rito solenne, in un quartiere blindato da misure di sicurezza.

Il “Faraone” teme che il rapporto con la minoranza cristiana possa incrinarsi. I copti hanno sostenuto Al Sisi sin dal colpo di Stato del 2013. Ma negli ultimi tempi il capo di Stato è stato spesso accusato di negligenza, per non averli sufficientemente difesi dalle ingiustizie di cui si sentono vittime.