Stop ai fondi del Pentagono per il muro in Messico

Questo muro non s'ha da fare. La corte d'appello di San Francisco ha confermato la decisione di congelare i fondi del Pentagono destinati alla lotta antidroga e dirottati con un ordine esecutivo del presidente Usa verso la costruzione della barriera antimigranti al confine con il Messico. “Quanto all'interesse pubblico – hanno scritto due due tre giudici, di cui uno nominato dal democratico Barack Obama e l'altro dal repubblicano George W. Bush – concludiamo che è meglio servito rispettando l'assegnazione costituzionale del potere di spesa al Congresso”.

I precedenti

Lo scorso marzo il Pentagono aveva notificato al Congresso la decisione di autorizzare lo stanziamento di un miliardo di dollari per iniziare un nuovo muro lungo il confine messicano. La cifra, ottenuta stornando le risorse da altri fondi, rappresentava solo una prima tranche di risorse che sarebbero arrivate per il muro dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, con l'amministrazione che ha in programma di recuperare ancora 1,5 miliardi di dollari. Lo scorso 27 febbraio, inoltre, la Camera di Washington aveva approvato una risoluzione che revocava lo “stato di emergenza nazionale alla frontiera”, dichiarazione necessaria a Trump per poter dirottare i fondi del bilancio federale verso la costruzione di un pezzo di Muro col Messico. Ai voti dei democratici – che alle ultime legislative di novembre avevano preso la maggioranza dei deputati della camera – si sono aggiunti quelli di una pattuglia di 13 repubblicani, in rotta con le scelte anti immigrazione del Presidente Usa.

Muro anti migranti: bocciato il ricorso dem