Spy story in Danimarca

Il Mossad, l'intelligence israeliana, ha consentito di sventare un attentato contro un leader separatista arabo in Danimarca. 

I fatti

A fine settembre, a seguito di una sparatoria durante una parata militare ad Ahvaz, in Iran, che aveva provocato la morte di 25 persone, la Repubblica islamica aveva già accusato la Danimarca (insieme a Regno Unito e Paesi Bassi) di ospitare alcuni terroristi appartenenti al gruppo dei separatisti arabi (che avevano rivendicato quell'attentato). A seguito di tali avvenimenti la Danimarca aveva messo in opera una serie di controlli e di operazioni di sicurezza. Copenaghen aveva anche chiuso il confine con la Svezia (chiudendo il ponte Oresund che collega i due paesi). Il 21 ottobre, non in Danimarca ma in Svezia, nell'ambito di questi controlli, è stato fermato un uomo, norvegese ma di origine iraniana, che era stato visto più volte mentre scattava delle fotografie nei pressi della casa di un dissidente del Movimento arabo di lotta per la liberazione di al-Ahwaz, che si batte contro Teheran. Anche se il sospettato ha negato ogni accusa a suo carico, secondo l'intelligence danese l'Iran avrebbe inviato sul suo territorio agenti per uccidere un membro dell'organizzazione, considerata dall'Iran un gruppo terroristico.

Querelle diplomatica

La Danimarca ha richiamato il suo ambasciatore in Iran in segno di protesta e ha chiesto al governo iraniano maggiori spiegazioni. Secondo il portavoce del governo iraniano tuttavia, quanto sostenuto dl governo danese non avrebbe alcun fondamento e si tratterebbe solo di un complotto ben orchestrato da chi vuole danneggiare le relazioni tra l'Iran e l'Europa.