Spagna: la sorella del re alla sbarra per frode fiscale

Guai con l’Erario per l’Infanta Cristina di Spagna, sorella del re Filippo VI. La nobildonna iberica è stata rinviata a giudizio per frode fiscale assieme al consorte Inaki Urdangarin. La decisione del Jose Castro si è posta in contrasto con la raccomandazione emessa dalla procura lo scorso 9 dicembre che proponeva di imporre una multa all’infanta, mandando a processo solo il marito. Cristina è il primo membro della famiglia reale a finire al banco degli imputati dopo il ripristino della monarchia nel 1975. I coniugi sono coinvolti nello scandalo Noos, che riguarda l’omonima fondazione per la promozione dello sport, presieduta da Urdangarin tra il 2004 e i 2006. Secondo la magistratura tramite l’ente privato sarebbero stati organizzati eventi sportivi per il governo della Comunità Autonoma delle isole Baleari, giustificando con fatture false o gonfiate i soldi pubblici ricevuti dal governo regionale, che nel periodo in esame (2003-2007) era guidato dal conservatore Partido Popular oggi al potere, per un totale di oltre 6 milioni di euro.

Il nome dell’Infanta ha iniziato a circolare a fine Marzo 2013, dopo la consegna ai giudici di alcune mail secondo le quali il marito avrebbe spiegato alla moglie i dettagli del funzionamento della Fondazione Noos, della cui direzione Cristina faceva parte. Ad inizio novembre, le toghe spagnole avevano ritirato le accuse di riciclaggio di denaro contro la sorella del re Felipe VI. Nei suoi confronti, la corte dell’isola di Maiorca aveva mantenuto l’accusa, meno grave, di frode fiscale, che oggi è stata confermata dal giudice. A seguito di questo scandalo, da due anni e mezzo Cristina e il marito vengono esclusi dalle attività ufficiali della famiglia reale.